L’antico popolo degli “Aequi” a Bellegra

Gli Aequi, o Equi in italiano, furono un antico popolo italico che occupò le zone comprese tra l’odierno Lazio e parte dell’Abruzzo. Nel Lazio, si stanziarono nelle zone montuose tra il lago Fucino e l’alta Valle d’Aniene.

Essi sono ricordati soprattutto per essere stati i primi hostes-nemici dei romani. In tal senso abbiamo numerose fonti storiche che raccontano la loro rivalità.

Cartina che illustra i territori delle popolazioni italiche

Spesso alleati con i Volsci, altro popolo italico, durante i primi tre secoli della città di Roma avvennero numerosi scontri e scorribande tra i due popoli.

Le fonti storiche

Fra le fonti più attendibili, è da annoverare sicuramente Livio, il quale descrive la storia dell’antico popolo e la rivalità con la potente Roma. Dopo un relativo periodo di pace, grazie all’accordo di Tarquinio il Supero -il settimo e ultimo re di Roma- e il popolo italico, dal 494 d. C ripresero le ostilità tra i due. Livio racconta di scorribande degli Aequi nel territorio romano e viceversa. La situazione degenerò, arrivando a una prima sconfitta del popolo italico nel 434 d.C. L’ostilità tra i due non cessò. Infine gli Equi furono sconfitti definitivamente nel 304 d. C, come leggiamo nelle opere di Livio. In tale occasione, i consoli romani distrussero all’incirca quaranta città del popolo italico, distruggendole e inglobando i sopravvissuti in un regime sociale sine suffragio.

La civitas sine suffragio prevedeva che essi avrebbero potuto godere dei diritti romani, ma senza possibilità di voto nelle assemblee popolari e così furono estromessi dalla vita pubblica e politica di Roma.

Le testimonianze a Bellegra

I confini dei loro territori sono tutt’oggi molto incerti. Essi confinavano, e spesso si confondevano, con gli altri popoli italici, come i già citati Volsci oppure i Sabini, i Marsi e gli Ernici. Nonostante tale incertezza, gli studiosi sono concordi nel credere che fondarono il loro centro più importanti a Bellegra, un borgo che si trova sulle falde del Monte Celeste, nelle vicinanze di Roma.

Antico muro della popolazione degli Equi

La scelta del Monte Celeste fu dettata dalla posizione strategica.  Grazie alla sua altezza gli Aequi potevano visionare un possibile attacco dei romani. Era dunque perfetto, secondo la loro ottica di guerra, per difendersi.

Inoltre gli insediamenti di tale popolo italico consistevano in centri non urbanizzati, ossia sedi sparse nel territorio di diversa ampiezza che erano difese e protette attraverso cinte murarie a blocchi che ancora oggi sono visibili nei dintorni del borgo bellegrano.

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