A Roma la più antica testimonianza di italiano scritto

È proprio così.

Un’iscrizione sul muro nelle Catacombe di Commodilla (in via delle Sette Chiese a Roma), che risalirebbe al VIII-IX secolo, sarebbe una delle più antiche testimonianze della lingua italiana.

Si tratta di un invito a non dire i segreti a voce alta, probabilmente l’invito di un religioso ai suoi colleghi a recitare le orazioni a bassa voce.

Il testo originale in volgare recita così : “Non dicere ille secrita a bboce”.

Tradotto in italiano lo stesso testo risulta: “Non pronunciare le (parole) segrete a voce (alta)”.

Questa iscrizione ricordava al celebrante di non recitare a voce alta quelle preghiere della messa, dette “secrete”.

Si tratta dei cosiddetti “mysteria” che secondo la liturgia devono essere pronunciati a bassa voce in quanto parole sacre dirette esclusivamente a Dio e non all’assemblea.

Dal punto di vista linguistico, si nota l’uso della forma dell’imperativo negativo “non dicere” che deriva dal latino “noli dicere”.

Il pronome “ille” assume qui valore di articolo femminile plurale, mentre “secrita” deriva dal classico neutro plurale “secreta”.

“a bboce” , dal latino “ad vocem” , presenta la caduta della consonante finali, un raddoppiamento fonosintattico e un betacismo, cioè la trasformazione della v in b.

L’iscrizione originale

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