Gli Orsini a Vicovaro

Un dominio durato cinque secoli

Tra il 1194 e il 1196 papa Celestino III concesse il territorio di Vicovaro ai suoi pronipoti Giangaetano, Giacomo, Napoleone e Matteo, figli di Orso Bobone. Esponenti di un’importantissima e nobile famiglia romana, le cui vicende storiche sono documentate con certezza a partire dal X secolo, furono dapprima denominati “Ursini” e assunsero poi il cognome “Orsini”.

Lo stemma degli Orsini

Lo stemma della famiglia ricorre spesso sui portali di edifici residenziali all’interno del centro storico del paese. E’ caratterizzato dalla presenza di una rosa a cinque petali, che ricorda la bolla di papa Leone IX con la quale si ordinava di benedire ogni anno una rosa d’oro da donare al primo barone del casato.

Lo stemma della famiglia Orsini (da wikipedia.org)

La “rocca inespugnabile”

Con gli Orsini Vicovaro divenne una roccaforte ghibellina di grande importanza strategica all’interno della Valle dell’Aniene, tanto da essere al centro di avvenimenti decisivi per la politica internazionale di quel periodo.

Definita “rocca inespugnabile”, è oggi inglobata all’interno del Palazzo Cenci Bolognetti. Della costruzione originale restano soltanto il corpo centrale, i bastioni circolari delle mura di cinta e il portale d’ingresso in stile gotico.

I bastioni circolari delle mura di cinta (foto dell’autrice)
Portale d’ingresso in stile gotico (foto dell’autrice)

Vicovaro al centro di avvenimenti di politica internazionale

Essa assunse un ruolo fondamentale nelle guerre di conquista del Regno di Sicilia da parte di Carlo I d’Angiò, ai tempi delle lotte tra impero e papato. Sembra infatti che fu Manfredi di Svevia a finanziare la fortificazione proprio con lo scopo di arrestare la marcia di Carlo.

Nel 1378 Vicovaro diede asilo all’interno del castello al cardinale Giacomo Orsini, fratello di Giovanni e Rinaldo, conti di Tagliacozzo e signori di Vicovaro. Aspirante papa, scappò da Roma a causa dei tumulti scoppiati in seguito all’elezione di papa Urbano VI e morì un anno dopo all’interno della rocca.

Gli Orsini di Bracciano

Nel 1456 Giovanni Antonio, conte di Tagliacozzo, fece subentrare il ramo degli Orsini di Bracciano nella linea di discendenza, non avendo degli eredi diretti. A questo stesso periodo si deve il progetto del Tempietto di San Giacomo Maggiore, un mausoleo per ospitare le spoglie di Giovanni Antonio Orsini.

Tra le visite di eminenti personaggi vi è il celebre incontro nel 1494 tra Alessandro VI Borgia e Alfonso II d’Aragona alla presenza di Virginio Orsini, in occasione dell’imminente invasione del Regno di Napoli da parte di Carlo VIII di Francia.

Un altro momento critico fu nel 1533 l’invio da parte di Papa Clemente VII a Vicovaro dell’esercito con lo scopo di punire il ribelle Napoleone Orsini. Figlio di Gian Giordano, sotto di lui il paese aveva vissuto un periodo di discreto sviluppo urbanistico.

Il generale Ludovico Gonzaga da Bozzolo, detto “Rodomonte” riuscì ad espugnare la fortezza e colpito da un colpo di archibugio si rifugiò nel castello, dove spirò dopo qualche giorno dall’attacco. Napoleone trovò invece la morte per mano del fratello Girolamo presso porta Laterana a Roma.

Riunificazione ed espansione

Intorno alla metà del Cinquecento si assiste alla volontà di unificare sotto un’unica persona i possedimenti della famiglia Orsini. Il prescelto fu Paolo Giordano Orsini, figlio di Girolamo e nipote di Gian Giordano, della linea di discendenza di Bracciano. Sotto la guida del cardinal camerlengo Guido Ascanio Sforza di Santa Flora, si portò avanti un progetto si espansione territoriale grazie alla richiesta di prestiti che però portarono lentamente alla rovina della dinastia.

Nel 1543, con l’accusa di estorsione, angherie e omicidio, il castello di Vicovaro fu sottratto all’abate di Farfa Francesco Orsini, fratellastro di Girolamo e zio di Paolo Giordano e fu assegnato proprio a quest’ultimo.

Si creò così il ramo degli Orsini di Vicovaro, sotto il quale si svolse la stesura dello Statuto del 1602. L’importanza strategica del territorio vicovarese non venne meno, tanto partecipò indirettamente alla guerra tra il pontefice Paolo IV e Filippo II, re di Spagna e del Regno di Napoli. Il primo ottobre 1556 il castello Vespasiano Gonzaga, a capo dell’esercito imperiale, espugna il castello, ma nel 1557 fu di nuovo liberato dall’esercito pontificio.

Il declino degli Orsini e l’ascesa dei Bolognetti

Attorno al 1600, a causa dei numerosi debiti, gli Orsini caddero nel dissesto finanziario e si videro costretti a vendere i loro feudi.  Il conte Paolo Bolognetti e suo figlio Ferdinando, di origine bolognese, nel 1692 acquistano il principato di Vicovaro.

Il Palazzo Cenci-Bolognetti

A questi si deve, tra 1693 e 1721, l’ampliamento del castello medievale secondo il progetto dell’architetto Sebastiano Cipriani e la connessione con la nuova chiesa di San Pietro Apostolo mediante una galleria.

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