I miracoli di Natale: la tregua del 24 e del 25 dicembre del 1914

A Natale, lo sappiamo, accadono cose inaspettate, ma mai come nel Natale del 1914. Alcuni soldati decisero di abbandonare le armi e di cessare il fuoco il 25 dicembre. Circa 100.000 soldati, infatti, abbandonarono le armi e festeggiarono in qualche modo questi giorni speciali.

La vigilia di Natale

Le prime avvisaglie si ebbero dal fronte tedesco delle Fiandre, dove i soldati, la notte della Vigilia, iniziarono a mettere alcune decorazioni natalizie lungo la trincea. Accesero candele e intonarono canti tipici tedeschi natalizi, cercando di ricreare almeno in parte la magica atmosfera.  Quando i soldati tedeschi intonarono le prime note, si unirono quelli che fino a qualche tempo fa erano i nemici. Alcuni di essi presero ad attraversare il campo di battaglia per raggiungere la trincea opposta con in mano piccoli ma importantissimi doni, come il tabacco, scatolette di cibo e alcolici. Li donarono ai nemici come fossero dei regali di Natale. Addirittura, alcuni di loro si staccarono i bottoni delle divise per regalarli ai nemici. Piccoli doni e gesti, ma in un momento così tragico significarono moltissimo per allievare anche solo per poche ore la drammaticità della guerra.

Il giorno di Natale

Questa tregua spontanea proseguì in alcuni casi anche la mattina di Natale: il gelo aveva congelato i cadaveri dispersi nel campo di battaglia, allievando così l’odore di morte e dunque inducendo a dimenticare per pochi momenti la perdita dei compagni. In altri fronti lo scambio di doni continuò e fu organizzata anche una  “partitella” di calcio fra i due fronti opposti.

Immagine di alcuni soldati durante la tregua. Wikipedia

Non fu solo un “cessate il fuoco”, ma fu una tregua dalla ferocità della guerra che non guarda nessuno in faccia. Molti soldati, infatti, ne approfittarono anche per recuperare i corpi dei compagni caduti nei giorni precedenti e, in qualche caso, furono organizzate anche delle funzioni religiose in memoria di coloro che avevano perso la propria vita durante i combattimenti. In questi due giorni, così, non si sentirono più i colpi di mitraglietta. Il silenzio era rotto solo dalle voci dei soldati inglesi e tedeschi che condividevano il giorno di Natale.

Ci furono, però, delle eccezioni: molti alla fine della guerra raccontarono di aver subito attacchi dal fronte nemico durante questa tregua, durante i quali alcuni rimasero uccisi. Furono, comunque, episodi isolati.

Inizialmente i giornali non riportarono la notizia della tregua. Solo alla fine delle festività il giornale americano New York Times ne trasmise la notizia. In seguito si unirono poi anche l’Inghilterra e la Germania, i quali smorzarono la notizia, temendo una “ribellione” dei loro soldati. In Italia, invece che in quel momento era aperto lo scontro fra interventisti e neutralisti, i quotidiani riportano la notizia solo in alcuni trafiletti .

Sebbene la tregua fosse durata solo la vigilia e il giorno di Natale, fu una pausa da ferite, morte, spari e paura che dette a questi soldati una parvenza di pace e di civiltà in un momento in cui la guerra imperversava nel mondo.

 

Condividi