La storia della penultima moglie di Enrico VIII Tudor: la giovane Catherine Howard

La sua rosa rosseggiante senza spine

Questa frase denomina un grande e profondo amore, fu pronunciata da Enrico VIII nei confronti della sua quinta – penultima- moglie, la giovanissima Catherine Howard.

Come riportano i testimoni dell’epoca, Enrico notò immediatamente la giovane Catherine. Il re stava, appunto, cercando un’altra moglie, dopo il matrimonio con Anna di Cleves che non era andato a buon fine.

La parentela con Anna Bolena
Ritratto di Anna Bolena

In confronto alle altre regine, Catherine aveva un fisico snello e minuto e quando conobbe re Enrico era giovanissima. Era cresciuta in relativa povertà, nonostante avesse un alto lignaggio; infatti, era cugina dell’ormai defunta Anna Bolena. Il padre di Catherine era uno dei fratelli della madre di Anna, dunque la linea famigliare era la stessa.

A differenza del padre di Anna, quello di Catherine era pigro e inetto, poco incline agli onori e agli oneri della nobiltà. Inoltre aveva contratto diversi matrimoni dopo la morte della madre di Catherine che lo avevano indotto a mandare la figlia a vivere a Oxenealth, nella tenuta dello zio materno. In seguito fu mandata a vivere dalla Duchessa di Norfolk, seconda moglie del nonno paterno.

L’infanzia lontana da casa

Era usanza comune delegare l’educazione di figlie (ma anche di figli) ad altri nobili e questo non dipendeva dalla situazione economica della famiglia, bensì da una diversa concezione d’insegnamento. La duchessa di Norfolk era, dunque, la seconda moglie del nonno paterno di Catherine e per suo padre era la persona più adatta a educare la figlia. Presso la sua tenuta, erano presenti sia ragazzi sia ragazze, tra cui nipoti e pronipoti della stessa nobildonna. La duchessa era un membro di spicco della corte di Enrico: era stata fra le madrine di Maria, figlia di Caterina d’Aragona ed era stata presente all’incoronazione del re con Anna Bolena.

In molti sostennero che la Duchessa non avesse impartito un’adeguata educazione a Catherine, che l’avesse fatta vivere non considerando il suo alto lignaggio, come se fosse una normale “popolana”. A oggi, sappiamo con certezza che non fu così, nonostante la poco inclinazione di Catherine all’etichetta regale.

Il matrimonio con Enrico VIII

Il re la noto quando entrò a far parte delle dame di compagnia della regina Anna di Cleves; le notizie dell’interessamento del re si leggono in una lettera datata 24 aprile 1540, nella quale il re la omaggiava con ventiquattro trapunte come pegno d’amore. È plausibile pensare che la loro relazione fosse iniziata ben prima della celebrazione del matrimonio avvenuto nel luglio dello stesso anno.

Ritratto di Enrico VIII. Wikipedia.

I primi mesi furono idilliaci. Enrico la sommergeva di regali: collane di perle, smeraldi, spille, croci, ecc. Basti pensare che in occasione del Capodanno, Enrico le regalò un vestito che aveva otto diamanti e sette rubini. Le assegnò diversi castelli e feudi che furono decorati con le insegne della nuova regina. Purtroppo Catherine, come altre prima di lei, non era preparata agli intrighi di corte e per di più la tempesta si stava avvicinando.

Dopo il ritorno da un viaggio ufficiale nel Nord dell’Inghilterra, arrivarono al re varie lettere anonime che accusavano la regina di aver avuto rapporti extraconiugali e di non essere illibata al momento del matrimonio. Tra gli accusati c’era Franzis Derehem che la regina aveva preso a suo servizio come cimbellano, il quale, come poi risultò aver avuto una relazione con Catherine durante gli anni dalla duchessa di Norfolk. Inoltre nella lettera veniva accusata di avere una relazione con un giovane cortigiano, Thomas Culpeper.

Culpeper era un giovane attraente e ambizioso che aveva attirato l’attenzione della giovane ragazza. La loro  storia era iniziata, durante la malattia, nel 1540 e poi era ripresa nel  1541. Risale, infatti, all’aprile di quell’anno una lettera d’amore che Catherine inviò al giovane.

Nonostante che la lettera non avesse destato l’ira del sovrano, le indagini iniziarono.

La tempesta
Panoramica della Torre di Londra. Wikipedia.

Furono arrestati sia Derehem sia Culpeper e condotti alla Torre di Londra. Mentre la terribile verità prendeva forma, il sovrano sprofondò nella commiserazione. Fece arrestare Catherine, la quale crollò davanti all’Arcivescovo Crammer, confessando tutto.

Non capì che il suo vincolo con Derehem forse l’avrebbe salvata, poiché essi erano soliti chiamarsi “marito” e “moglie”, come una sorta di accordo prematrimoniale. Così non fu: Catherine si rifugiò dietro le scuse che la condussero alla morte. Fu decapitata il 13 febbraio del 1542, due anni dopo aver spostato Enrico.

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