Teofilo da Corte: il Santo che portava Bellegra nel cuore.

Teofilo da Corte fu un predicatore eccellente e stimato teologo. Al secolo Biagio de’ Signori nacque in Corsica (Corte) il 30 aprile del 1676 da Giovanni e Maria Maddalena Arrighi. Nonostante fosse nato in Corsica, la famiglia paterna vantava avi italiani: gli antenati di Giuseppe erano, infatti, originari della provincia di Alessandria.

Fin da bambino fu chiara la sua predisposizione allo studio, dimostrando una straordinaria attività memonica. Apprese le prima basi di scrittura e lettura, si dedicò esclusivamente allo studio della letteratura, della grammatica. Il suo rapporto con la religione si fece sempre più forte, tanto che alla sola età di diciassette anni lasciò la casa paterna per entrare nel Convento dei Cappuccini di Corte.

I suoi genitori non accettarono questa scelta, dettata dalla sua profonda vocazione, in particolare dal padre che cercò di dissuaderlo, ma senza ottenere molti risultati. Dopo la prima frequentazione del convento dei Cappuccini, si avvicinò alla dottrina francescana. È qui che trovò la sua strada religiosa, infatti nel 1693 (21 settembre) indossò l’abito religioso francescano. Inoltre un anno dopo, nel 1694, emise la professione religiosa.

Il trasferimento a Roma

Dopo due anni, completò i suoi studi filosofici a Roma e poi si spostò a Napoli, presso il convento di Santa Maria Nove, oggi monumentale, nel quale fu ordinato sacerdote il 30 novembre del 1700. Tornato a Roma con l’intenzione di dedicarsi all’insegnamento dei precetti cristiani, i suoi piani cambiarono quando incontrò Tommaso Cori. Lo convinse a trascorrere con lui più di dieci anni a Civitella di Subiaco, oggi Bellegra in provincia di Frosinone, nel convento francescano.

Convento di San Francesco a Bellegra

Nonostante la sua intenzione rimanesse sempre l’insegnamento, decise di rimanere accanto a Tommaso Cori e di farne suo maestro. Rimase nel bellissimo borgo di Bellegra fino al 1709, dopo il quale tornò a Roma, nel convento di Palombara (Roma) , per un breve periodo. Rimase qui fino al 1715, quando, ancora una volta, tornò a Civitella.

L’arrivo a Bellegra

Il suo secondo periodo nel borgo bellegrano durò quasi dodici anni, durante i quali ricoprì vari incarichi, come quello di Guardiano nel 1715 e nel 1724. Civitella di Subiaco era nel cuore del francescano, tanto che nonostante i suoi frequenti spostamenti tornava sempre in questo borgo.

Abbandonò il suo amato borgo solo trentaquattro anni dopo, quando la Santa Sede lo incaricò di organizzare un ritiro presso il suo paese natale, Corte, e solo in quest’occasione tornò in Corsica. In seguito a queste esperienze, fu di nuovo incaricato di fondare un convento francescano a Fucecchio (provincia di Firenze). È qui, nella città toscana, che trascorse gli ultimi anni della sua vita. Morì nel 1740, il 19 maggio.

La canonizzazione

Ancora oggi, rimangono nella memoria le sue prediche definite apostoliche, ossia senza aver scritto prima il sermone, ma pronunciandole spontaneamente, animato solo dalla fede cristiana, senza retorica. La confessione per Teofilo non doveva essere affrettata, ma dopo una lunga riflessione interiore.

Dopo la sua morte gli furono attribuiti numerosi miracoli, soprattutto verso gli sterili e le partorienti. I numerosi pellegrinaggi alla sua tomba portarono alla beatificazione già nel 1750. Papa Leone XIII lo dichiarò Venerabile nel 1896 e, infine, Papa Pio XI lo canonizzò nel 1930.

Della sua opera rimangono numerosi scritti in latino e in italiano che sono ancora oggi fonte d’ispirazione.

 

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