Flash. “Cosa fatta, capo ha”. All’origine, un tradimento.

Quante volte, oberati dal lavoro e dagli impegni, affermiamo “cosa fatta, capo ha” per indicare di non temporeggiare ma di decidersi a compierla per togliersi “il pensiero” e lo stress. Forse, è uno dei modi di dire più usati, perché tutti noi abbiamo numerosi impegni e spesso pensiamo di “toglierceli” e di tagliar corto. Secondo in altre accezioni, può riferirsi al fatto che quando una cosa è fatta, non può essere disfatta, e dunque non si può tornare indiero. Ma questo modo di dire da dove proviene?

La prima apparizione della frase si vede al Sommo Poeta, sebbene in forma invertita: Capo ha cosa fatta. La leggiamo nel canto XXVIII dell’Inferno, quello dei disseminatori di discordia, al v. 107, la quale è pronunciata da Mosca de’ Lamberti.

Mosca de’ Lamberti. sosteneva di uccidere Buondelmonte de’ Buondelmonti, colpevole di aver tradito la famiglia Amidei; infatti, Buondelmonte doveva sposare uno delle loro fanciulle, ma all’ultimo cambiò idea e si unì a una delle famiglie Donati. La famiglia Amidei così, preso atto della grave offesa, discussero di come vendicarsi poiché nessuno osava sostenere l’omicidio del traditore Buondelmonte, fu Mosca a prendere in mano la situazione e nell’occasione pronunciò la nota frase.

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