Il borgo di Roccascalegna: un piccolo gioiello in terra d’Abruzzo

E’ uno di quei luoghi che quando li scorgi per la prima volta ti dai un pizzico per sapere se sei desto o stai sognando.

Il piccolo borgo di Roccascalegna, in provincia di Chieti, conta poche case, 1200 anime, qualche piccolo hotel, una manciata di ristorantini e un meraviglioso castello usato come location per film come “Il nome della rosa” e “il racconto dei racconti.

A parte l’atmosfera da favola, è il castello il pezzo forte del borgo medievale.

Arroccato su un erto costone roccioso quasi a osservare fiero il paesaggio circostante, il castello risale all’epoca dei Longobardi (600 d.C.) che lo usarono come roccaforte per difendersi dai bizantini che spadroneggiavano in Abruzzo e Molise.

Della prima costruzione risalente al VII secolo d.C. non è rimasto assolutamente nulla.

Ciò che oggi risulta visibile è il frutto di varie ristrutturazioni eseguite nel  corso dei secoli, dal ‘500 fino alla famiglia Croce–Nanni che nel 1985 lo donò al Comune.

Da allora sono iniziati i lavori di ripristino e oggi il castello è funzionante e visitabile.

Oggi è soprattutto un centro culturale che ospita mostre temporanee e convegni.

Vi si accede dalla fine del borgo, quando si arriva alla Chiesa di San Pietro.

Dalla chiesa, una ripida salita porta al vecchio ponte levatoio e poi al portone in rovere massiccio.

Dopo aver oltrepassato la garitta della sentinella, si incontra una prima torre a pianta circolare.

Seguono la Torre del carcere” e la “Torre del forno” collegata alla cappella del S. Rosario della fine del ‘500.

Dall’esterno della cappella si arriva alla Torretta, la pianta quadrata, nel punto più alto e panoramico del Castello.

Ringraziamo sentitamente la proloco di Roccascalegna che ha eccezionalmente aperto il castello alla nostra Redazione permettendone la visita.

Orari di apertura: sabato e domenica 10-13 e 15-18.
Costo del biglietto: 4 €

 

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