Il genio solitario di Howard Lovecraft

Ci sono emozioni che non possiamo ignorare o fare finta che non esistano; spesso hanno dato un grande impulso alla Storia e letteratura. Scrittori e poeti le hanno sfruttate per creare opere indimenticabili che tutt’oggi sono considerati dei classici.

Tra le emozioni più sfruttate c’è sicuramente la paura: la paura di morire, di ammalarsi, ma anche quelle meno razionali, come quella dei mostri. Tra i maestri di questo genere dobbiamo annoverare Howard Lovecraft.

L’infanzia

Nato negli Stati Uniti ( Providence, Rhode Island) nel 1890, ebbe una vita abbastanza difficile: il padre fu ricoverato in un ospedale psichiatrico quando Howard aveva appena tre anni, in seguito anche la madre, a cui era affezionatissimo, seguì le sorti del marito. Lovecraft, nonostante l’orrenda fine dei genitori, non lasciò mai la cittadina natale, se non per una breve parentesi di due anni, durante i quali si recò a New York insieme alla sua novella sposa, un’americana di origine russe. Il loro matrimonio durò quanto la permanenza a New York, appena due anni.

La passione per la scrittura si era palesata subito, infatti fin da giovanissimo la sua creatività trovò sbocco in quest’arte. Si crede che il suo primo scritto pubblicato sia una lettera del 1906 inviata al giornale del cittadino contro l’astrologia. Ciò non deve sorprendere, poiché il clima in cui si formò Lovecraft era di stampo puritano e, quindi, poco incline ai cambiamenti in una società che però era in continua evoluzione.

I racconti

Dopo l’internamento del padre, la famiglia cadde in una profonda crisi finanziaria che si aggravò con il ricovero della madre. Howard, infatti, riusciva a vivere solo grazie a un modesto lascito famigliare; per tale motivo condusse perlopiù una vita frugale ed essenziale. Si risollevò quando aggiunse all’assegno, un piccolo stipendio per l’attività di ghost writer per il giornale della città. Dobbiamo considerare che egli era autodidatta e dunque non poteva vantare nessun titolo accademico, avendo interrotto gli studi per un esaurimento nervoso. Nonostante tale problema, egli era molto dedito al sapere, tanto che da solo aveva intrapreso studi di scienze, storia e letteratura.

Il suo periodo più fecondo fu sicuramente tra le due guerre mondiali, tra il 1921 e il 1935 creò racconti di paura e di terrore che oggi sono popolari quanti i mostri e le leggende: un autore che merita di essere riscoperto. Racconti come Il richiamo di Cthulhu, Il colore venuto dallo spazio o Dagon hanno dato un impulso al genere horror e hanno influenzato le soggetti horror non solo in letteratura, ma anche nella cinematografica. Uno scrittore sicuramente particolare, che può piacere o no, ma che merita senza dubbio una possibilità di lettura.

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