Il complesso termale Bonifacio VIII a Fiuggi, tra classicismo e barocco

Fotografie Fondo Moretti e Alessandro Lanzetta. Informazioni tratte da trattato di Architetto Eleonora Carrano. Pagina Facebook cyber_architecture

Fiuggi è certamente famosa per la sua acqua termale. Per secoli i personaggi più influenti della storia si sono recati ad Anticoli per sorseggiare l’acqua miracolosa che scioglieva i calcoli renali. Bisognerà attendere i primi anni del ‘900, del secolo scorso, perchè l’acqua fosse valorizzata come la conosciamo oggi.

L’evoluzione delle Terme di Bonifacio VIII seguì fino agli anni ’70, raggiungendo il massimo del proprio splendore. Il nuovo complesso realizzato a cavallo del 1966 e del 1970 dall’architetto romano Luigi Moretti, è un prodigio di ingegneria moderna. Una sequenza ed un’articolazione di spazi eccezionale.

L’architetto ha voluto giocare con gli stili, fondendo la classicità con il barocco. Una sfida alla corrente dell’epoca, fortemente legata al Liberty. Un gioco plastico di gravità, come ad esempio il viale immenso sorvegliato da una doppia fila di platani e fiancheggiato da passaggi coperti da enormi vele sottili, sostenute da travi. Le travi progettate con l’ing. Silvano Zorzi sono realizzate in cemento precompresso. Notevole anche la cosidetta “tenda araba”, una sorta di vela in cemento, che come un morbido tessuto si piega a protezione della maestosa scala d’accesso.

Salendo la scala centrale si giunge poi alla terrazza circolare superiore, che richiama all’architettura romana antica, ricalcando opere monumentali come le terme romane.

La bravura di Moretti è quella di trovare un connubio tra cemento e natura, sfruttando il contrasto tra il pallido grigiore e il verdeggiare rigoglioso circostante. Un equilibrio armonioso e significativo, che ha conquistato centinaia di migliaia di visitatori del complesso termale.

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