Il Convento di San Francesco a Bellegra. I briganti decidono di convertirsi.

Bellegra è uno dei comuni più caratteristici della Valle d’Aniene, sorge sul Monte Celeste. Nonostante non sia di grandi dimensioni, può vantare numerosi monumenti ed edifici storici che hanno preso parte alla Storia d’Italia. Fra i più noti c’è sicuramente il Convento di San Francesco.

La visita di San Francesco
La chiesa adiacente al convento

Agli inizi del Duecento, il Santo francescano fece visita a Bellegra per visitare la grotta di San Benedetto (Subiaco), nella quale, secondo la tradizione, ci abitò lo stesso Santo. Essa è divisa in due parti che sono collegate da un corridoio comunicante, per una larghezza di circa venti metri. Con l’occasione di tale visita, San Francesco si fermò presso anche il castello del Monte Casale di Civitella –antico toponimo di Bellegra- nel quale risiedeva una modesta comunità di francescani. Si trattava di un piccolo romitorio circondato di faggi e castagni. La natura circostante colpì molto il Santo, il quale fu stupito dalla bellezza della campagna e decise, così, di instaurarci una propria comunità.

Con il tempo, la comunità francescana si rafforzò e divenne ben presto una certezza per la zona. Purtroppo, ancora oggi, non abbiamo notizie certe sulle origini del convento, poiché le fonti agiografiche presentano due versioni diverse. La prima è che il Convento sia antecedente alla visita di San Francesco. La seconda, invece, è che sia stato un dono dei benedettini per ringraziare il Santo della visita.

A oggi, non è rilevante quale delle due sia veritiera, poiché esso segnò ufficialmente la presenza dell’ordine francescano e della sua dottrina in questa zona. Inoltre, tale visita, come riportano le cronache dei frati, fu legata a un’intensa opera di proselitismo, ossia di “promozione” della parola del Santo che servì a consolidare sia la sua dottrina sia la sua presenza nei dintorni di Bellegra. Il Frate francescano fece, in seguito, più volte visita in questo luogo. Sono numerose, infatti, le testimonianze che lo raccontano.

Da questo momento, quello che era un modesto romitorio divenne ben presto un convento con un’imponente struttura architettonica, tanto che nel 1683 esso fu ufficialmente eretto a Ritiro francescano, ossia un luogo di pace, di preghiera e di silenzio che avvicina il fedele alla parola del Santo.

La conversione dei “banditi” del Duecento
San Francesco riceve le Stigmate, Giotto. Wikipedia

Numerose sono le personalità cristiane e i miracoli legati a questo sacro luogo, come quella della conversione di tre banditi. Come il resto della nostra penisola, le campagne erano spesso luogo di scontri e di delinquenza e così accadeva anche in quella di Bellegra. Perlopiù si trattava di poveri uomini che cercavano di sopravvivere, dove la miseria la faceva da padrona. Il frate, durante la sua prima visita, avrebbe convertito, appunto, tre di questi “ladroni”.

Essi, da tempo, attaccavano il vicino castello di Civitella. Il Santo operò una profonda opera di conversione cristiana, tanto che entrarono poi nell’ordine francescano e, come riportano le cronache del tempo, morirono da santi. Oggi le loro spoglie sarebbero conservate presso una cappella, all’interno del convento. Questo è solo uno dei tanti miracoli, accaduti in questo ritiro, ma che rende bene l’idea della sua rilevanza.

La conversione dei briganti nell’Ottocento
Immagine dei briganti nell’Ottocento. Wikipedia

Un altro fatto simile si può collocare alla metà dell’Ottocento (1869) quando alcuni briganti presero possesso delle campagne circostanti il santuario. Essi erano soliti rapinare i fedeli che frequentavano il convento, inoltre minacciavano frequentemente i frati. Così sollecitati dalla parola di Tommaso da Cori, oggi Beato, deposero le loro armi e le loro munizioni, come voto religioso alla comunità francescana e si costituirono.

I due fatti sono molto simili nella loro sostanza; al di là della storicità degli eventi, dimostra come la presenza francescana nella zona abbia influenzato non solo la vita religiosa, ma anche quella sociale, dandone un profondo contributo che ne ha cambiato i connotati per sempre.

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