Stare accanto a uno scrittore: la storia di Sofjia Andreevna, moglie di Lev Tolstoj.

L’affinità elettiva, sentimentale o d’amicizia crea una profonda sintonia che può portare a raggiungere risultati straordinari. Coppie di amici o colleghi o marito e moglie spesso hanno una marcia in più nei loro campi di studio, perché, in fondo, come scriveva J. Donne, “nessun uomo è un’isola” ed è fondamentale avere una persona di fiducia al proprio fianco, basti pensare ai sodalizi lavorativi e sentimentali di Madame Curie e Pierre Curie, coppia legata sia fuori sia dentro casa che hanno scoperto due nuovi elementi chimici-il polonio e il radio- oppure coppie di amici come Stanlio e Olio che insieme hanno cambiato per sempre il volto della comicità americana. Insomma, spesso e volentieri, essere in due aiuta ad arrivare all’apice della propria carriera. Non sempre però si tratta di relazioni serene, frequentemente una parte della coppia va incontro a rinunce, infelicità e sofferenze.

È il caso del matrimonio di Lev Tolstoj e sua moglie Sofija Andreevna Bers (detta Sonja).

Lev Tolstoj e Sofjia Andreevna Bers

Tolstoj, padre della letteratura russa e autore di capolavori come Guerra e Pace e Anna Karenina, ebbe con Sonja una controversa storia d’amore.

Tolstoj la sposò nel 1862 quando lei aveva appena diciassette anni e lui trentacinque. Il loro amore fu un colpo di fulmine poiché convolarono a nozze appena dopo una settimana di fidanzamento. La vita di Tolstoj fino a qui era stata segnata dalla dipendenza dall’alcool e dal gioco d’azzardo e, in cuor suo, sapeva benissimo che mettere su famiglia, sarebbe stato un passo azzardato, ma quando conobbe la “bella” Sonjia non poté trattenersi e decise di farla sua moglie. Sofjia, oltre che aiutarlo costantemente nella creazione dei suoi capolavori, gli stette accanto nei momenti di difficoltà.

Appena dopo il matrimonio, Lev iniziò a scrivere Guerra e pace e Sofjia ebbe l’onere di trascrivere ben sette volte il romanzo, cambiando e inserendo le modifiche del marito. Inoltre gli dette tredici figli, alcuni dei quali morirono in tenera età. La vita di Sofjia fu tutt’altro che facile, poiché l’autore russo, come riportano varie testimonianze, aveva un carattere duro in famiglia che peggiorò quando Tolstoj ebbe la sua conversione religiosa, o la “malattia” come la definiva Sonjia.

Da questo momento, lo scrittore russo rinunciò all’alcool, al gioco d’azzardo e rinunciò ai diritti d’autore sulle sue opere che erano parte del sostentamento della famiglia. La moglie cercò di opporsi con tutte le sue forze a questa decisione per evitare di finire sul lastrico. Quando nel 1901 fu scomunicato dalla Chiesa ortodossa, per il suo anarchismo cristiano, Lev cominciò a sperperare i pochi risparmi rimasti e destinò i suoi averi materiali al suo segretario personale V. Chertkòv.

Quest’ultima decisione si deve alla volontà di creare delle comunità tolstoiane. Il tolstoismo, su cui si basavano tali comunità, s’ispirava alla visione religiosa dello scrittore, il quale seguiva gli insegnamenti evangelici di Gesù. La sua diffusione non si deve tanto a Tolstoj, bensì al suo segretario che si assunse l’onere di divulgarla.

La morte

Da questo momento il loro rapporto entrò in profonda crisi che culminò con la richiesta di divorzio da parte di Lev. La donna, che era rimasta nonostante tutto accanto al marito, non seppe capacitarsi di questa decisione e così tentò il suicidio. Ciò non intenerì lo scrittore che la lasciò ugualmente. Da questo momento, Lev iniziò a condurre una vita misera e solitaria. Morì nel 1910 di febbre, probabilmente causata dal freddo che aveva preso durante le sue fughe da casa. Sonja morirà qualche anno dopo, nel 1919 durante la rivoluzione russa.

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