Flash. Babbo o papà. qual è la loro origine?

Babbo o papà, sono diffusi in Italia e hanno lo stesso significato, ma da cosa derivano?

Entrambi sono da ricollegare ai suoni che fanno i bambini, al loro modo di parlare. Si tratta, come anche nel caso di “mamma”, di ripetizioni delle sillabe labiali p, b e m, le quali sono anche le più facili da riprodurre.

Nonostante il significato sia lo stesso, sono nate in due epoche diverse e hanno due etimologie diverse.

L’etimo “papà” è un francesismo, del quale troviamo le prime tracce nel Cinquecento negli scritti di P. Aretino, il quale lo cita fra i possibili modi di dire per indicare “padre”. Invece, babbo è di origine toscana, il quale è già citato nel canto XXXII dell’Inferno di Dante ([…] chiami mamma o babbo).

Per molto tempo essi sono stati diffusi egualmente, ma l’attenzione alla lingua ottocentesca cambiò le sorti di entrambi. “Babbo” iniziò a essere considerato infantile e legato alle classi popolari. Papà invece non piaceva ai puristi della lingua poiché ricordava, a loro dire, la lingua francese. I puristi dunque preferivano “babbo”, poiché, nonostante fosse tipico delle classi meno abbienti, era preferibile al francesismo “papà”. La svolta si ebbe nel Novecento quando A. Panzini, autore del Dizionario Moderno, supplemento ai dizionari italiani pubblicato nel 1905, inserisce la voce “papà” fra i lemmi del suo vocabolario, spiegando che, sebbene l’origine sia francese, la parola è accettabile poiché ha un profondo valore onomatopeico infantile. A questo punto la diffusione dei due lemmi iniziò a farsi disomogenea, tanto che a oggi la parola “babbo” è diffusa perlopiù nell’Italia centrale.

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