Vittoria Colonna e Gaspara Stampa: due esempi di petrarchismo femminile

Petrarca è stato uno dei padri della poesia italiana. Con i suoi componimenti poetici ha cambiato per sempre la nostra letteratura. Talmente importante che già poco dopo la sua morte, avvenuta il 19 luglio del 1374, nacque un fenomeno d’imitazione dei suoi modi stilistici, detto appunto petrarchismo.

Il petrarchismo, corrente letteraria, non solo di stampo italiano ma europeo (lo ritroviamo in alcune poesie di Shakespeare, ad esempio), ebbe un importante impulso nel Cinquecento. Il suo Canzoniere (Rerum volgarium fragmenta) divenne il modello a cui aspirare. Numerosi letterari cercarono di cristallizzare e codificare il modo poetico petrarchesco, ma fu Pietro Bembo a definirne i canoni formali.

Uno sviluppo inaspettato fu l’adesione femminile. Dagli anni Trenta del Cinquecento, infatti, molte donne si dilettarono a scrivere versi petrarcheschi, dedicati soprattutto ai loro amori. Si trattava di un codice di comunicazione mondana e amorosa.

Sono svariati gli esempi femminili. In alcuni casi l’adeguamento poetico è totale, come nel caso del Canzoniere di Vittoria Colonna, in altri, invece, si nota una certa libertà di espressione, come in Gaspara Stampa.

Vittoria Colonna

Vittoria Colonna, nata intorno al 1490, apparteneva all’importante famiglia romana, trascorse un’infanzia circondata da artisti e letterati, tanto che strinse con essi legami di amicizia e rispetto. Fra tutti possiamo ricordare Michelangelo Buonarroti, del quale rimane traccia epistolare.

Si sposò con Fernando Francesco D’Avalos, famiglia nobile di origine spagnola. Rimase però presto vedova. Il marito morì, infatti, nella sanguinosa battaglia di Pavia nel 1525, combattuta fra l’esercito francese, guidato dal re Francesco I, e l’armata imperiale di Carlo V. Dopo la morte di Fernando, Vittoria pellegrinerà per l’Italia, profilando addirittura un viaggio in Terra Santa che però la sua fragile salute non le permise. Ospitata in vari conventi, si dedicherà alla poesia, arrivando a comporre numerosi sonetti. I suoi componimenti sono divisi in due parti: in vita e in morte dell’amato. È il primo canzoniere femminile di cui abbiamo notizia. L’opera si apre con una dichiarazione sul potere terapeutico della poesia. Essa dava conforto nei momenti di dolore e di nostalgia, com’era accaduto a Vittoria dopo la morte del marito.

Sebbene sia il primo canzoniere femminile, Vittoria non autorizzò mai la sua pubblicazione. I componimenti poetici circolavano come doni privati della donna e furono stampati solo dopo la sua morte (1547).

Gaspare Stampa

Gaspara Stampa, invece, era una cantante e suonatrice. Nata nel 1523, rimase ben presto orfana di padre. Si stabilì con la famiglia a Venezia, dove la sua casa divenne un ritrovo mondano.  I suoi componimenti sono dedicati al grande amore della sua vita Collaltino di Collalto, nobile di origine trevigiana che ebbe modo di conoscere durante uno dei suoi ti. La loro relazione fu un amore travagliato che durò a malapena tre anni, ma che dettero a Gaspara l’ispirazione poetica.

Gaspara Stampa. Wikipedia

La sorella Cassandra decise di stampare le Rime di Gaspara, dopo la sua morte avvenuta nel 1554. L’opera però non ebbe grande successo, come capitò anche a Vittoria. Entrambe le poetesse furono riscoperte nel Settecento, durante il quale sia il Canzoniere di Vittoria sia le Rime di Gaspara ebbero numerose ristampe.

Il Petrarchismo femminile fu un fenomeno singolare, ma non dobbiamo credere che si tratti di preludio all’emancipazione femminile. Al fin fine esse si esprimevano utilizzando il linguaggio altrui, quindi non erano propriamente libere. Rimane però un’importante testimonianza poetica femminile che mostra uno spaccato della civiltà cinquecentesca.

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