Il manuale del perfetto inquisitore: il Malleus Maleficarum
Dolor senza consiglio, sacco senza fondo, febbre continua che non fina, bestia insaziabile, foglia menata al vento […] pazza scatenata, male senza niun bene, in casa un demonio, nell’orto una capra, immagine del Diavolo.
Questo stornello popolare risalente al 1400 rende bene l’idea dell’immagine della donna. La figura femminile, da sempre considerata inferiore e debole rispetto a quella maschile, fu oggetto di una delle più grandi persecuzioni della storia europea: la caccia alle streghe.
Il passo tra disprezzarla e bruciarla, infatti, fu molto breve. Ritenuta la causa di ogni peccato carnale e spirituale, le istituzioni la perseguitarono per quattrocento anni, dal 1400 al 1700 circa. Fu un vortice di follia che causò la morte di molte donne, spesso condannate al rogo, impiccate o annegate.
Già dall’etimologia della parola strega possiamo intuire l’odio verso questa figura. La parola infatti deriva dal latino strix (strige): un uccello, orrendo alla vista, con artigli taglienti, becco affilato a forma di uncino che si credesse succhiasse il sangue dei bambini. Già questo ci mostra come fossero considerate nelle loro società.
Donne nubili, emarginate, povere, straniere e ribelli, pericolose perché si occupavano di nascite e di guarigioni. Dai processi pervenutici, le “streghe” condannate erano levatrici, guaritrici ed esperte di erbe e altri medicamenti. Facevano paura perché si occupavano di materie all’epoca sconosciute come il parto. Le guaritrici, inoltre, erano considerate colpevoli perché conoscevano e seguivano le antiche tradizioni e sapienze. In fondo queste donne dimostravano di sapersi muovere in un mondo femminile, lontano dall’ideologia maschilista dell’epoca.
Il manuale del perfetto inquisitore
Il punto di svolta nella loro persecuzione fu, senza dubbio, la pubblicazione del Malleus Maleficarum (letteralmente il martello delle malefiche). Un vero e proprio manuale in latino che aveva lo scopo di fornire gli strumenti per l’identificazione delle streghe, degli eretici e dei pagani. Pubblicato nel 1487 dal frate domenicano H. Kramer Institoris, con la collaborazione di J. Sprenger, divenne ben presto il testo di riferimento. I due si dedicarono con zelo alla sua stesura, volendo dimostrare la loro pericolosità.
Nonostante che nel 1484 papa Innocenzo VII avesse emesso la bolla papale Summis desiderantes affectibus, con la quale riconfermava l’autorità in fatto di caccia alle streghe dei due frati come inquisitori della Germania, i due avevano il timore che il Malleus non fosse accettato. Il rischio era reale, malgrado la loro indiscussa autorità, poiché ancora non avevano ottenuto il consenso del collegio dei teologi, necessario per la pubblicazione ufficiale.
Ricorsero così a un astuto stratagemma. Kramer simulò una riunione, alla quale però parteciparono so

ltanto lui e il suo confratello e, con la compiacenza di un notaio, fecero risultare che ben sette teologi di Colonia (Germania) avevano approvato l’opera senza riserva. Così la falsa approvazione fu ufficializzata e il testo cominciò a circolare.
Che cosa era il Malleus maleficarum?
Non fu un testo d’innovazione. Si trattò di una sintesi della letteratura anti stregonesca. Fu un punto d’arrivo di anni di misoginia e paurosa follia. Raccoglieva e codificava tutte, o quasi, le credenze e superstizioni esistenti e ne legittimava la credenza da parte di tutte le classi sociali dell’epoca.
In realtà nel Malleus si condanna indifferentemente uomo e donna, se questi hanno compiuto peccati contro la cristianità. È contro però le donne che si concentrarono poi di fatto le loro condanne. Il trattato illumina anche su altre questioni, e non solo su come identificare le presunte streghe o pagani. Chiarisce ad esempio le modalità con cui, secondo loro, il diavolo attira verso di sé gli innocenti per mezzo delle streghe oppure su come, per vendetta, le streghe possano trasformare gli uomini in bestie.
Come prova accusatoria, invece, bastava un pettegolezzo o una diceria, secondo il manuale questo era già sufficiente per imbastire un processo contro una donna.
È chiaro come la mente degli autori fosse distorta da pregiudizi sociali e contorte credenze, ma questo poco importa poiché il loro manuale ufficializzò un’insostenibile persecuzione. Tanto fu la sua importanza che restò in vigore fino al termine dell’oppressione.
La donna è come se avesse vissuto in un tempo immobile, paralizzata in queste false superstizioni. Fu in questo modo che la caccia alle streghe cominciò ad assumere dimensioni sempre più vaste e ignobili per quasi tutta l’Europa.