1987, da un campo di granoturco emerse un battello a vapore affondato nel 1856

1987, il sensazionale ritrovamento dell’Arabia, un battello a vapore affondato oltre un secolo prima.

Un battello a vapore nel bel mezzo di un campo di granturco? Sembra assurdo ma è proprio questo Il ritrovamento fatto in una zona del Midwest americano.

La scoperta risale al 1987 e rappresenta il più formidabile ritrovamento di questo tipo. Raramente si trovano oggetti in buone condizioni in questo tipo di relitti. Mentre in questo caso il fango aveva preservato tutto.

Il carico era talmente ben conservato, che ha regalato emozioni agli archeologi. Mai avrebbero immaginato di trovare reperti integri rimasti a mollo così a lungo nel Missouri.

L’affondamento del battello

Nella seconda metà del 1800, il battello a vapore era un mezzo molto diffuso. Veniva principalmente utilizzato per percorrere il Missouri, l’Ohio e il Mississippi. Oltre al trasporto passeggeri erano adibiti per il trasporto merci.

La storia del battello a vapore Arabia inizia nel 1853. Quando fu varato poteva trasportare più di 200 tonnellate di carico, era inoltre considerato uno dei mezzi più veloci maneggevoli dell’epoca.

Tuttavia, ebbe vita breve a causa di un incidente avvenuto nell’agosto del 1856. Lo scafo dell’imbarcazione sì danneggiò durante la navigazione colpendo un ramo di platano caduto in acqua.

Evidentemente non ci fu il tempo di salvare la merce, ma solo di mettere in salvo l’equipaggio.

Come mai è stato ritrovato in un campo di granoturco?

Il motivo del luogo di ritrovamento è abbastanza semplice da spiegare. Negli anni ’50 del secolo scorso, sembrerebbe che gli ingegneri dell’esercito modificarono la forma del fiume. Le rive furono avvicinate stringendo il corso d’acqua, per aumentare la corrente e velocizzare così i trasporti.

Tra i luoghi dove il fiume fu ristretto, c’era anche Parkville. Vicino a dove era affondata la Arabia.

La storia dell’affondamento era conosciuta. Ma nessuno si era preoccupato di cercare il battello. Ma un assiduo ricercatore dilettante, di nome David Hawley, impegnò tutte le sue risorse per trovare il relitto.

Nel 1987, David individuó quella che pensava essere la zona dove scavare. Ottenuto il permesso di procedere alle ricerche nel campo di granturco, gli sforzi di Hawley vennero ripagati.

Fin da subito si capì che gli oggetti stivati all’interno della Arabia erano in ottime condizioni. Oltre 200 tonnellate di materiali.

Tra le cose recuperate c’erano scarponi in gomma della Goodyear, collane indiane, bottiglie di champagne, selle e molti altri oggetti di uso comune per l’epoca.

Una mole di oggetti che poteva essere rivenduta tra i collezionisti, oppure messa a disposizione della comunità. Fortunatamente Hawley scelse la seconda opzione, trasformando un ex mercato della frutta in un museo.

Il museo porta lo stesso nome del battello affondato, ogni anno attira moltissimi curiosi ed appassionati.
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