La topografia dell’antica “Varia”
La via Tiburtina Valeria e i principali assi viari dell’antico insediamento di Varia
Sulla topografia dell’antico abitato di Vicovaro, conosciuto da fonti storiche ed epigrafiche come “Varia”, disponiamo di un fondamentale contributo di sintesi del Prof. C. F. Giuliani (Tibur II, Roma 1966, pp. 67-70).
Secondo lo studioso questo doveva corrispondere più o meno all’odierno centro storico compreso tra le due porte medievali. A testimonianza di ciò concorre la presenza di due consistenti tratti di mura in opera quadrata nei pressi della Porta di Sotto datati al III-II sec. a.C. che andavano a delimitare il perimetro fortificato dell’insediamento.
Il suo ruolo strategico era dovuto, oltre alla sua conformazione di rocca a picco sul fiume Aniene e alla vicinanza con Tibur, al passaggio della via Valeria, prolungamento fino all’Adriatico della Tiburtina. Sorta su un antichissimo percorso di transumanza che consentì i commerci tra l’Appennino centrale e la pianura del Tevere e la penetrazione nel territorio degli Equi da parte dei Romani, questa via consolare fu realizzata probabilmente da nel 307 a. C. dal censore M. Valerius Maximus.
La Tiburtina era lastricata, mentre la Valeria, nella valle dell’Aniene, doveva essere per lo più pavimentata a massicciate; proprio per questo motivo non ha lasciato molte tracce e viene individuate soprattutto grazie ai muri sostruttivi in opera quadrata.
