I vaccini sono in fase di sperimentazione?

A cura di Fabio D’Angelo
Sembrerebbe proprio di si, ma non solo, risulterebbe che Astrazeneca sia con placebo, a doppio cieco ed a singolo cieco Pfizer, Moderna e Janssen.
Tutte le case produttrici avrebbero l’obbligo di presentare la relazione finale fra fine 2022, fine 2023 ed inizio 2024. Queste cose sono scritte nelle determine di approvazione delle sperimentazioni cliniche, rilasciate dall’Aifa. Si tratta rispettivamente delle determine n.154 del 23 dicembre 2020 per Pfizer (C4591001), n.1 del 07 gennaio 2021 per Moderna (mRNA-1273-P301), n.18 del 31 gennaio 2021 per Astrazeneca e n. 49 del 27 aprile 2021, per Janssen (VAC31518COV3001).
Il prospetto della tabella di scadenze di presentazione degli step clinici ed il fatto che si tratterebbe di sperimentazioni cliniche randomizzate con uso del placebo in cieco per osservatore, sono trascritti sic et sempliciter, anche nelle schede tecniche dei medicinali autorizzati.
L’unica eccezione è la scheda tecnica di Astrazeneca che menziona solamente il numero della sperimentazione autorizzata. Per Astrazeneca, quindi, si è proceduto ad una ricerca sul codice di autorizzazione n. D8110C00001, da cui è emerso un provvedimento di adesione del Sant’Orsola di Bologna a quello studio clinico. Nel provvedimento dell’ospedale bolognese, si è rilevato che si tratterebbe di una sperimentazione di fase III multicentro, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo in adulti.
Allora i vaccini sono in sperimentazione clinica?
Da quanto si legge nelle determine autorizzative e nelle relative schede tecniche sembrerebbe quindi, che questi medicinali, siano realmente in sperimentazione clinica randomizzata. Pertanto alcune questione si pongono alla nostra attenzione e riflessione.
Perchè l’Aifa nelle determine chiama medicinali, ciò che da altre parti del sito chiama vaccini?
Poi, se è vero che siamo in sperimentazione, perché la popolazione italiana non è stata adeguatamente ed opportunamente informata di star partecipando a trial clinici, attraverso comunicazioni ufficiali ed attraverso il consenso informato di ogni singolo cittadino, che ha partecipato?
Si possono tenere allo scuro gli italiani su delle informazioni così importanti, specie se metà di essi sono stati forse trattati con placebo?
In conclusione, si può dire che.
Molti dubbi nascono, poiché effettivamente i segnali sono contrastanti, infatti da un lato dovremmo essere in presenza di sperimentazioni cliniche, come si evince dai documenti ufficiali. Mentre dall’altro, tutto ciò viene presentata come una campagna di immunizzazione di massa. La questione resta aperta.

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