Dresda, ritrovato il teschio di marmo del Bernini

Dresda, Germania. Un ritrovamento che ha dell’eccezionale, quello che è stato fatto nei depositi delle collezioni statali della città. Un teschio di  marmo di Carrara realizzato da Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680).

Il ritrovamento è la dimostrazione, che ancora troppe meraviglie sono ancora celate all’umanità all’interno di polverosi depositi, per mancanza di spazi espositivi o per scelte economiche dei musei. Quest’ultimi infatti, spesso e volentieri decidono di mostrare i reperti più preziosi soltanto in determinate occasioni, per ingolosire i visitatori (vedere ad esempio la recente esposizione dei marmi di Torlonia, dopo 70 anni).

Il teschio dopo il ritrovamento, è stato inserito nella mostra Bernini, der Papst und der Tod (“Bernini, il papa e la morte”), che sarà visibile fino al 5 settembre alla Gemäldegalerie di Dresda.

L’opera venne realizzata dal Bernini su commissione di papa Alessandro VII. Un simbolo che avrebbe dovuto fare da monito sulla caducità della carne a rimarcare l’immortalità dello spirito.

Autrice della “scoperta” Claudia Kryza-Gersch. Gli organizzatori della mostra hanno descritto l’opera, come “tanto realistica che potrebbe essere scambiata per un vero teschio umano”. Secondo i ricercatori, alla morte del papa, il teschio rimase nella collezione della famiglia Chigi fino al 1728. In quell’anno l’opera venne acquistata per il re Augusto II di Polonia. Essendo Augusto anche duca e principe elettore di Sassonia, il teschio giunse a Dresda con il nominativo di “Testa di Morto”.

L’esistenza dell’opera non era conosciuta soltanto per la sua catalogazione all’interno dei registri di famiglia Chigi. Ma anche per un dipinto  di Guido Ubaldo Abbatini datato, al 1655/66, che raffigura il papa con il teschio.

 

 

 

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