Anagni, casa Barnekow e i suoi misteri

Il Catalogo “RETE DELLE DIMORE STORICHE DEL LAZIO”, seconda edizione, – curato dall’Area Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Direzione regionale del Lazio Cultura e Politiche giovanili – include tra le dimore, ville, parchi e giardini storici presenti nella nostra Regione, la Casa BARNEKOW di Anagni.
Ne riportiamo il testo:
Dimora storica edificata tra piano terra e primo dell’attuale edificio in via Vittorio Emanuele 83.
La residenza vera e propria è situata al primo piano mentre al piano terra si trovano gli annessi.
La comunicazione tra i due livelli avviene mediante una scala esterna a profferlo, con loggia di sbarco sull’ingresso dell’abitazione.
“Questa casa situata sulla via principale della città, ora via Vittorio Emanuele, quasi di fronte alla chiesa di Sant’Andrea, è un gioiello, veramente interessante, di architettura del secolo XIII”.
Con queste parole lo storico Salvatore Sibilia inizia la descrizione di Casa Barnekow nel libro “Guida storico-artistica della Cattedrale di Anagni”, ed. Rolando Cellitti, pubblicato nel 1936. L’edificio è un esempio unico di architettura medioevale, edificato sotto il pontificato del Papa anagnino Gregorio IX.
Appartenne a varie famiglie nobili di Anagni, i Tomasi, i Ciprani e i Gigli, fino al 1860, quando fu acquistata dal barone-alchimista svedese Alberto Barnekow.
Già il Gregorovius l’aveva descritta e disegnata nel 1856 come “casa Gigli” dopo di lui ne parlarono lo storico R. Ambrosi De Magistris nella sua “Storia di Anagni” del 1889 e P. Zappasodi in “Anagni attraverso i secoli” del 1907.
Recentissima è poi la pubblicazione di “Casa Barnekow, tribuna di un alchimista” dell’archeologo G. Viti.
Oltre che per l’eccezionale valore artistico-architettonico, Casa Barnekow si caratterizza per gli affreschi e le lapidi, opera dello stesso barone, che ne decorano la facciata, quella che il Barnekow indica come “tribuna Albertina”.
Il contenuto di questi affreschi e delle lapidi, frutto di un lavoro durato 25 anni, rappresenta un documento unico della simbologia alchemica ed esoterica, una testimonianza della scienza alchemica che fu considerata in passato la vera scienza.
La storia del barone Alberto Barnekow, le immagini e le iscrizioni sono oggi tutte illustrate e spiegate, con l’aggiunta di reperti, all’interno della casa in modo da rendere fruibile e accessibile a tutti la conoscenza di questa “scienza e filosofia” del nostro importantissimo passato”.
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Giorgio Alessandro Pacetti

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