Introduzione storica di Trevi nel Lazio

Inventario dell’Archivio storico comunale

Nella nascita del Comune di Trevi non tutti i momenti sono chiari e definiti, poche le tracce relative al suo potere temporale nella sua fase iniziale. Le vicende peculiari della sua storia fino al XII secolo, sono legate alla lotta, per la difesa dell’autonomia politica e amministrativa, con l’abbazia di Subiaco, fino alla definitiva composizione ottenuta grazie ai ripetuti interventi dei papi.
Libero comune, autonomo e indipendente, situato al confine con il Regno di Napoli, il castello di Trevi rivela la sua importanza strategica per la politica papale e viene concesso in con signoria, da Clemente IV, alla famiglia Conti.
Ma è nel 1302 che diventa dominio assoluto dei Caetani, investiti “in perpetuo” del feudo da Bonifacio VIII. Tale signoria porta al tracollo economico e amministrativo, a causa delle continue lotte di interesse fra i successori, attenti solo alla ripartizione dei beni del Castello e non alla sua crescita. L’intervento di papa Sisto IV mette fine al potere dei Caetani su Trevi, che viene unita prima “in temporalibus” e circa due secoli dopo “in spiritualibus” a Subiaco. Inizia, così, la giurisdizione dei cardinali abati commendatari, fra i quali si annoverano i Borgia, i Colonna e i Barberini. Con la creazione delle 15 Congregazioni previste dalla bolla “Immensa Aeterni Dei” e della Congregazione del Buon Governo, anche Trevi, giurisdizionalmente e fiscalmente, è sottoposta al controllo del potere centrale della Chiesa, rappresentato appunto dalla Congregazione del Buon Governo.

Nel 1753, Benedetto XV, infatti, affida il potere temporale del cardinale commendatario alla Congregazione, lasciando all’abate commendatario quello spirituale.
Durante il periodo napoleonico, Trevi, grazie alla sua posizione geografica, arroccato e isolato tra i monti Ernici e Simbruini, vive solo marginalmente le vicende che coinvolsero i Comuni della Campagna Pontificia. Nel successivo riassetto territoriale e amministrativo, che divide lo Stato Pontificio in dipartimenti e cantoni, Trevi entra a far parte del Dipartimento del Circeo con capoluogo Anagni.
Con la Restaurazione viene assegnato alla Delegazione di Frosinone e al Governatore di Guarcino.
L’annessione di Roma al Regno d’Italia segna la fine del potere temporale dei papi e nel 1872, Trevi, come tutti i Comuni che sono appartenuti alla Campagna, viene invitato dal Prefetto a comunicare la sua definitiva denominazione giuridica. Con deliberazione consiliare del 28/05/1872, viene scelto il nome di Trevi nel Lazio “essendo questa aggiunta più propria perché deriva da storica traduzione”.