I castelli, dall’alba dei tempi ad oggi

Il castello è da sempre uno dei simboli di italianità. Basti pensare che solo nel nostro paese vi sono ben 45.000 tra castelli, fortezze, torri e ville fortificate!

L’Impero Romano prima, l’Italia dei Comuni dopo, ha necessitato la costruzione di strutture militari sempre, a causa delle numerose invasioni e lotte intestine, che ha subito la nostra penisola. La nascita dei feudi ha intensificato il sorgere dei castelli. Le fortificazioni erano usate come sicuro rifugio dal signorotto locale durante le ribellioni dei contadini o le faide con altri nobili.

Le origini

Il termine “castella” nacque nel II° secolo d.C. ed andava a sostituire il modo di chiamare le “divicole”. Ovvero fortificazioni di legno che i Romani erigevano a protezione delle sorgenti d’acqua. I comandanti delle divicole dovevano ripartire equamente l’acqua tra i contadini, ed è intuitivo che col tempo avessero acquisito un grande potere popolare, che si avvicinava al feudalesimo.

Durante il Medioevo, il legname venne sostituito con la pietra, grazie anche all’arricchimento di questi signorotti, che non dovevano più corrispondere le tasse a Roma. Col tempo avevano creato dei veri e propri staterelli. Nel corso di quasi un millennio, i castelli evolvettero assumendo forme, architetture e geometrie sempre diversi. Fatta eccezione per alcuni elementi che rimasero tipici, come le balestriere, le saracinesche e i muri di cortina.

I castelli come li conosciamo in Europa si diffusero tra il IX° e il X° secolo, con lo scioglimento dell’Impero Carolingio. Il territorio venne spartito tra principi e signori sempre in rivalità tra di loro. Furono edificate strutture difensive, ma anche offensive da cui partivano le incursioni verso il nemico. Ma il castello non aveva solo una funzione militare, era anche un centro di potere ed amministrazione.

La posizione strategica nelle città permetteva il controllo della popolazione e dei territori confinanti. La posizione era solitamente elevata per poter prevenire ogni attacco. Altri castelli sorsero affacciati sul mare, con il duplice scopo di prevenire incursioni navali o far partire attacchi verso altre coste. Nelle campagne, i castelli erano edificati nei pressi dei mulini, fonti d’acqua o fattorie.

Le architetture

I primi castelli erano rudimentali, sfruttavano difese naturali, come speroni di roccia o corsi d’acqua. Solo successivamente, con l’uso della pietra, andarono ad aggiungersi le balestriere, le merlature o fossati artificiali, che era possibile superare attraverso un ponte levatoio, passando sotto una pesante grata metallica.

Caratteristica principale di quasi tutti i castelli è la presenza del “mastio”, ovvero una grossa torre centrale, che solitamente nasceva prima del castello stesso. Le mura, torri minori ed altre architetture si sarebbero aggiunte nel corso del tempo, visti anche i costi elevati che richiedeva la costruzione di un castello. Inoltre ci potevano volere da 20 a 50 anni per completare la struttura.

Uno dei regnanti più famoso per l’edificazione di castelli è sicuramente Federico II di Svevia. Ben note e tutt’oggi apprezzate le forme geometriche, che il sovrano amava dare alle sue fortificazioni. Castel del Monte in Puglia ne è un lampante esempio. Un mirabile gioiello di difesa militare moderna, in un’epoca ancora buia.

Il declino

La polvere da sparo si diffuse dal XV° secolo, ma le architetture dei castelli mutarono solo dal secolo successivo, quando il potere di fuoco dei cannoni diventò sufficiente per abbattere le mura. Le nuove costruzioni impiegarono tecniche di edificazione con mura a sacco, ovvero terrapieni e muri più bassi.

La costruzione dei castelli andò avanti fino al ‘600, ma le nuove tecniche di difesa dai cannoni prevedevano di edificarli in luoghi scomodi e invivibili. Questo portò al loro declino e la trasformazione in fortilizi esclusivamente militari. I centri amministrativi si spostarono nei palazzi signorili, I castelli si tornarono a costruire solo dal XVIII° secolo, ma senza scopi militari e seguendo il gusto romantico e l’architettura neogotica. Particolare di questa architettura, il fiabesco castello di Neuschwanstein in Germania.

Anche in epoca moderna si sono svolti combattimenti che hanno visto la presa o la distruzione di castelli. Durante la Seconda Guerra Mondiale ad esempio, numerosi castelli sono stati occupati dalle truppe e bombardati dagli aerei nemici. Una delle ultime si combattè per la presa del Castello di Itter in Austria. Statunitensi e soldati tedeschi della Wehrmacht, perla prima volta alleati, cinsero d’assedio il castello per liberare dei prigionieri francesi in mano ai nazisti.
Non è escluso che anche in futuro, i castelli possano essere nuovamente sfruttati in ambito militare, anche se noi ovviamente speriamo di no. Sia per la loro incolumità che per il nostro quieto vivere.
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Francesco Digiorgio
Direttore Responsabile

 

 

 

 

 

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