PIGLIO La confraternita del Santissimo Nome di Maria compie 243.

Dalle notizie raccolte da don Marcello Coretti, parroco di Piglio dal 2000 al 2009, si evince che delle confraternite esistenti è la prima, quanto alla data di nascita ed è legata alla chiesa di San Nicola di Bari, popolarmente chiamata Oratorio fin dai primi decenni del ‘700.
Notizie più antiche circa la Confraternita del Santissimo Nome di Maria si ritrovano sul libro delle “Regole e Statuti Venerabile Arciconfraternita del Santissimo Nome di Maria” edito nel 1689 e conservato all’archivio diocesano.
Leggiamo scritto a mano sul frontespizio: “Pertinet ad Oratorius SS.mi Nominis Maria Terre Pilei An. 1778” e sul retro: “sono state Riformate le Cariche della Congregazione come nella Consulta Generale tenuta il 17 Maggio dell’Anno 1778”.
Da questo libro veniamo a sapere che, a ricordo della liberazione di Vienna, avvenuta nella domenica fra l’ottava della Natività della Vergine Maria, il 12 Settembre 1683, il Papa Innocenzo XI istituì la festa liturgica del Nome di Maria, per riconoscenza alla Vergine Maria implorata a difesa delle minacce degli Ottomani.
Nel 1688 nella Chiesa di Santo Stefano del Cacco in Roma tenuta dai Monaci dell’Ordine Silvestrino, fu istituita la Confraternita del Santissimo Nome di Maria.
Altre notizie circa la Confraternita del Piglio si desumono dal registro dei verbali dal 1815 al 1910 che è conservato nell’archivio parrocchiale.
Dai verbali risulta che prefetto della Confraternita più spesso fu un laico ma in alcuni casi anche un sacerdote.
La maggior parte dei verbali riguarda le nomine degli officiali la cui elezione veniva approvata al grido di Evviva Maria.
Alcuni verbali risultano particolarmente interessanti per le notizie che ci forniscono sulla chiesa, le suppellettili e la vita della Confraternita.
Per molti anni la Confraternita del SS Nome di Maria si recò in processione alla chiesa di san Rocco nella domenica fra l’ottava della natività della B.V. Maria.
Per lo zelo del Prefetto della Confraternita, Clemente De Santis, ne ripristinò l’uso (la notizia è del 1827).
Sul verbale del 9 Maggio 1852 si legge: “Essendo riuscita di somma soddisfazione, non solo ai nostri Fratelli, ma a tutta la popolazione la novella ed assai commovente Processione della Mad.na SS.ma Addolorata col Cristo morto nella sera di Venerdì Santo; e conoscendo tutti il frutto, che annualmente si può ricavare a pro dell’Anima da si Pio, e Santo Esercizio, si è risoluto da tutti colsutori presenti, (e questo è il desiderio anche di tutti Fratelli) di fare a qualunque  costo la Statua in Persona della Mad.na SS.ma col Cristo morto, tutti e due di carta pista; e perciò si autorizza il Sig. Prefetto di ordinare subito ad un’Artista capace di tale lavoro”.
Con delibera del 17 Dicembre 1865 si decise di confermare le proprie regole a quelle già riformate dell’Arciconfraternita del SS.mo Nome di Maria di Roma adattandole alla situazione locale.
E’ degno di nota la conclusione di un verbale della consulta del 13 Agosto 1869 nella quale si trattò di una controversia legata a dieci bestie vaccine spettanti alla Confraternita.
Leggiamo verso la fine del verbale che il segretario comunale vomitò una quantità d’ingiurie contro il Sig. Prefetto e per conseguenza contro l’intera Fratellanza, le quali ingiurie servirono di argomento a pettegolezzi nei pubblici Caffè, Osterie, Botteghe e perfino nella pubblica piazza.
E’ a questo punto che il verbale si chiude come segue: “…il Sig. Prefetto dopo aver fatto riflettere d’essere disposto a perdonare le ingiurie ricevute sempre che la questione pendente su la conduzione delle vaccine abbia a risolversi pacificamente e senza alcun danno e spesa della Confraternita, col solito rendimento di grazie sciolse la Consulta”.
Il 30 Aprile 1924 si tenne una riunione per la ricostituzione della Confraternita di San Nicola e del SS. Nome di Maria “per contrapporre sana e santa propaganda alle mene di protestanti che hanno presa dimora nelle adiacenze della Chiesa”.
Il 6 Gennaio 1930 n° 22 confratelli firmano l’accettazione incondizionata del regolamento emesso dal Vescovo in data 1° Novembre 1929.
Successivamente il 6 Marzo 1930 il Vescovo Gaudenzio Mannelli approvò e riconobbe come regolamento e canonicamente istituita la Confraternita del Nome di Maria.
Nel 1970 la Confraternita contava poco più di venti confratelli, la maggior parte dei quali erano anziani.
Il 23 Novembre 1980 un forte terremoto colpì l’Italia centromeridionale, ed anche la Chiesa dei San Nicola subì un lieve danno al soffitto nella parte centrale dell’arco soprastante l’Altare.
A seguito di ciò il comune di Piglio dichiarò l’inagibilità della Chiesa stessa.
E’ nel 1981 che un gruppo di giovani pigliesi ebbero come obiettivo comune il rilancio della Confraternita del SS Nome di Maria, nonché la ristrutturazione e la riapertura al pubblico della Chiesa di San Nicola.
Senza non poche difficoltà in circa cinque anni di duro lavoro, riuscirono nella grande impresa: la riapertura al pubblico della Chiesa e la riorganizzazione della Confraternita.
Giorgio Alessandro Pacetti

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