8 marzo il significato della festa della donna

Ogni 8 marzo, da tempo, si festeggia la “Giornata Internazionale della donna”.

Prima del Covid-19, era uso durante questo giorno programmare serate danzanti, feste e party riservati a sole donne. Gli uomini generalmente omaggiano le proprie compagne, amiche, o conoscenti con mazzetti di mimosa, pianta in fioritura in questo periodo.

La festa venne istituita nel 1099 negli Stati Uniti, ma in Italia giunse nel 1922.

Le origini

Dal 18 al 24 agosto 1907, si svolse il VII Congresso della “II Internazionale Socialista”, a Stoccarda, in Germania. Vi parteciparono i delegati di 25 nazioni, tra cui i massimi esponenti del comunismo marxista. Presenti personaggi di spicco come August Babel, Lenin, Martov, Jauères e le donne Rosa Luxemburg, Clara Zetkin.

Tra i temi trattati, quello dell’imminente guerra che sarebbe scoppiata in Europa, il colonialismo e il diritto di voto alle donne. Proprio su questo ultimo punto venne votata una risoluzione per introdurre il Suffragio Universale. Nei due giorni successivi fu tenuta una Conferenza Internazionale delle donne socialiste, con la presenza di delegate da 13 paesi. Da questo incontro si decise di costituire un Ufficio di Informazione che venne assegnato a Clara Zetkin.

Il “Woman’s Day”

Durante la conferenza, i socialisti avevano escluso l’alleanza con le “femministe borghesi”. Una decisione non condivisa pienamente da tutti, proprio perchè andava in contrasto con i principi di eguaglianza.

Corinne Brown, socialista statunitense nel febbraio 1908, redasse un articolo sul The Socialist Woman, dove attaccava il Congresso, perchè non “aveva alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione”.

Il 3 maggio dello stesso anno, la Brown, sostituì l’oratore designato per la conferenza domenicale del partito socialista di Chicago al Garrick Theatre. La conferenza, alla quale erano invitate a partecipare tutte le donne emancipate fu chiamata “The Woman’s Day”, il Giorno della Donna.

I temi trattati riguardarono le discriminazioni sessuali, lo sfruttamento delle operaie da parte dei datori di lavoro (le donne percepivano salari più bassi degli uomini) e il diritto al voto.

Verso la fine dell’anno, a causa delle pressioni ricevute, il partito socialista statunitense, stabilì che in tutte le sezioni locali, l’ultima domenica di febbraio dell’anno successivo fosse riservata a una manifestazione per il diritto di voto alle donne. Negli Stati Uniti la prima Giornata della Donna si celebrò il 23 febbraio 1909.

Questa ventata di emancipazione, portò verso le prime lotte di genere e nel novembre del 1909, a New York, scoppiò lo “sciopero delle camiciaie”, che coinvole oltre ventimila donne e si protrasse dal 22 novembre al 15 febbraio 1910. La domenica successiva, che cadde il 27 febbraio, alla Carnegie Hall, si radunarono 3000 donne per festeggiare il Woman’s Day.

La conferenza di Copenaghen

Dal 26 al 27 agosto 1910, a Copenaghen, nella Casa del Popolo, si svolse la Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, che anticipava quella dell’VIII Congresso Internazionale socialista. Durante questa manifestazione le donne chiesero di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei propri diritti.

Negli ordini del giorno dei lavori e nelle risoluzioni approvate in quella Conferenza non risulta che le 100 donne presenti in rappresentanza di 17 paesi abbiano istituito una giornata dedicata ai diritti delle donne: risulta però nel Die Gleichheit, redatto da Clara Zetkin, che una mozione per l’istituzione della Giornata internazionale della donna fosse stata assunta come risoluzione.
In Europa

Se in USA, la giornata si celebrava l’ultima domenica di febbraio, alcuni paesi europei scelsero la data del 19 marzo 1911. La Giornata della Donna, si svolse in Austria, Germania, Svizzera e Danimarca. La data sembrerebbe sia stata scelta, perchè il 19 marzo 1848, in Germania, il re di Prussia dovette riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere di fronte alla minaccia proletaria. Tra le richieste del popolo figurava il diritto di voto alle donne, che non venne mai accolta.

In Francia si anticipò la Giornata al 18 marzo 1911, poichè era la data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi. A Vienna, sempre in Austria, si anticipò sempre di un giorno e le donne che parteciparono sventolarono bandiere rosse per commemorare i caduti dell’insurrezione. Il 1 maggio toccò alla Svezia, che fece coincidere l’evento con la Giornata del Lavoro.

Le prime celebrazioni della Giornata della Donna, assunsero un forte connotato politico e la rivendicazione più che dei diritti delle donne, a celebrare moti insurrezionalistici e accentuare festività socialiste.

Non tutti i paesi aderirono subito, in Russia per esempio si arrivò alla celebrazione soltanto nel 1913, il 3 marzo, per iniziativa del partito bolscevico. La manifestazione venne interrotta dalla polizia zarista, che operò numerosi arresti. Gli organizzatori vennero preventivamente incarcerati l’anno successivo per impedire nuovamente lo svolgimento dell’evento.

In Germania si dovette attendere 3 anni per una nuova celebrazione, che stavolta si svolse l’8 marzo 1914. Giorno che diede inizio a una “settimana Rossa”, costellata da scioperi e agitazioni promosse dai socialisti, che cavalcavano l’onda. In Francia la manifestazione si svolse il 9 marzo.

8 marzo 1917

Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale interruppe le celebrazioni ed i congressi socialisti in tutti i paesi coinvolti. Ma, lì8 marzo 1917, in Russia, a San Pietroburgo, le donne organizzarono una imponente manifestazione pacifista per chiedere la fine della guerra. La reazione dei cosacchi fu leggera e proporzionata a chi avevano davanti e questo incoraggiò nuove proteste. Le conseguenze portarono al crollo dello zarismo, ormai screditato e privo di appoggio dalle forze armate.

L’8 marzo, in Russia, è rimasto come il giorno di inizio della Rivoluzione russa di febbraio (secondo il calendario giuliano in vigore era il 23 febbraio in Russia).

Questo motivo, portò i socialisti a fissare un giorno comune per tutti i paesi e fu deciso alla Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste, tenutasi a Mosca il 14 giugno 1921. A questa manifestazione seguì il III Congresso dell’Internazionale Comunista, che fissò all’8 marzo la Giornata Internazionale dell’operaia.

In Italia, la celebrazione fu adottata nel 1922, per volere del partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’8 marzo.

La confusione sulle origini

Per lungo tempo si è creduto erroneamente che questa festa fosse dedicata a delle donne perite nel rogo di una fabbrica. Ciò fu dovuto all’isolamento politico della Russia alla fine della guerra e al tentativo di occultare le origini politiche della celebrazione.

La versione raccontava di un incendio scoppiato l’8 marzo 1908 in una fabbrica di camicie di New York, ma faceva probabilmente confusione con un fatto avvenuto realmente il 25 marzo 1911 nella fabbrica di Triangle in cui perirono 123 donne e 23 uomini. Si trattava di immigrati di origine italiana ed ebraica.

Un’altra versione raccontava di una pesante repressione della polizia attuata a New York nel 1857, a danno di operaie del settore tessile in sciopero. Ed altre versioni attestavano il luogo come Chicago o Boston.

Nonostante l’evidenza storica, emersa a cavallo degli anni ’70/’80, ancora oggi mass media e molte persone sono convinte che una di queste versioni sia veritiere, non conoscendo minimamente le origini politiche della manifestazione.

MONUSCO women staff parading during International Women day in Goma the 8th of march 2012 . © MONUSCO/Sylvain Liechti
Ufficializzazione da parte dell’ONU

il 18 settembre 1972, ricordando i 25 anni trascorsi dalla prima sessione della Commissione sulla condizione delle Donne (svolta a Lake Success, nella Contea di Nassau, l’ONU decretò il 1975 come “Anno Internazionale delle Donne“. Questo venne seguito, il 15 dicembre 1975, dalla proclamazione del “Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace“.

Il 16 dicembre del 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, chiese ad ogni paese,di scegliere un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace“). L’8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, fu scelta come la data ufficiale da molte nazioni.

 

 

 

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