Quando Garibaldi bevve il cesanese d’Affile …

L’eroe dei due mondi era diretto ad Anagni

Il mitico Garibaldi ha girato praticamente tutta Italia. Sono molte le città o i piccoli paesi che possono vantare di aver ospitato anche per solo una notte l’eroico condottiero che portò la penisola sotto il regno dei Savoia.

L’eroe dei due mondi, durante la breve proclamazione della Repubblica Romana, si spostò da Roma verso Anagni passando per Subiaco, alla testa di 1200 uomini. Il 22 aprile 1849 il Generale Garibaldi transitò per il bivio di Affile, richiamando l’attenzione dei paesani che gli andarono incontro assieme alle autorità dell’epoca.

La magistratura ed il Priore Comunale Benedetto Graziani accolsero l’arrivo dell’eroe lasciando che fosse il buon oratore Gaetano Mari a spendere belle parole di ringraziamento a Garibaldi. Al battaglione offrirono del buon vino Cesanese.

Soldati ed affilani bevvero tutti assieme in allegria, ed l’arciprete Petrazzi fece un brindisi che destò gioia (poiché lo Stato Pontificio era nemico dei garibaldini ed era inusuale che un ecclesiastico brindasse con loro).

Non vi furono soltanto manifestazioni di allegria quel giorno tuttavia. Garibaldi fece fucilare ad Affile uno dei suoi volontari reo di aver derubato una vedova a Subiaco. Da quel giorno quella zona è chiamata “Garibaldino”.

Gli eventi pro-unificazione andarono avanti fino al 1870, tre giorni prima dell’annessione di Roma al Regno d’Italia, quando qualcuno issò il tricolore nella piazza principale del paese, scatenando le ire dello Stato Pontificio, che aprì un’indagine, che però non venne portata a termine, con la caduta di Roma il 20 settembre.

 

Francesco Digiorgio

Direttore Responsabile

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