Il venerabile Giuseppe Pesci, icona di Filettino

A 92 anni dalla scomparsa del sacerdote buono

Filettino, nonostante sia un piccolo paese con poco più di 500 abitanti, è stato la culla per diversi personaggi di importanza storica. Da Monsignor Caraffa a Filetico, per arrivare a Padre Giuseppe Pesci, reso Venerabile.

Pesci, nato a Filettino il 13 settembre 1853, col nome di battesimo di Vincenzo, era di famiglia benestante. Conclusi gli studi di scuola elementare decise di entrare negli Scolopi di Alatri, che dovette abbandonare a seguito di un tragico evento. Il padre fu vittima di un rapimento da parte di banditi.

Studi e Gioventù

Continuando i propri studi, il giovane Vincenzo si trovò a lavorare nella farmacia di famiglia e successivamente a Roma. Tuttavia quella vita, nonostante economicamente fosse molto appagante, gli andava stretta. Pesci sentiva dentro di sé la vocazione.

Giuseppe non aveva mai del tutto abbandonato uno stile di vita spirituale, che seguiva con responsabilità e decisione, al punto che rifiutò di gestire la farmacia dello zio per entrare nei Passionisti. Deciso anche a riavvicinarsi a Filettino, fu accolto nella Casa Passionista di Paliano il 12 novembre 1877. Durante il noviziato cambiò il nome da Vincenzo a “Giuseppe di Gesù e Maria”.

Il noviziato si svolse tra Roma e Paliano. Nella capitale professò il 1 dicembre 1878, mentre svolse la sua formazione tra Falvaterra e Moricone. Giovanni fu ordinato sacerdote a Veroli il 23 dicembre 1883.

Persona di cuore e grande spiritualità, fu assunto di responsabilità da parte dei Superiori. Pesci fu incaricato di occuparsi della formazione culturale e spirituale dei giovani novizi passionisti in Ciociaria, ma anche in Campania e Puglia.

Il giugno 1908 a Napoli si svolse il Capitolo Provinciale, dove Giuseppe giunto come Consultore, fu eletto Superiore Provinciale, venendo anche rieletto nel 1914 a Falvaterra, fino al 1919.

Le Opere

Nel 1915 nonostante il terremoto della Marsica distrusse il Convento passionista di Carsoli, le vocazioni non si arrestarono, grazie all’opera di Padre Giuseppe Pesci. Punto di riferimento per la popolazione, si prodigava con atti di carità e pazienza verso coloro che soffrivano le difficoltà dell’evento sismico.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale i conventi iniziarono a svuotarsi, i giovani venivano coscritti e spediti al fronte. I sacerdoti vennero inviati a portare conforto ai soldati, durante questa fase il Pesci si premurò di seguire spiritualmente molti di coloro che partirono.

Successivamente al 1919 Pesci divenne Maestro dei novizi a Ceglie Messapico in provincia di Brescia e a Pontecorvo. Qui rimase come vicesuperiore fino alla sua morte nel 1929, il 12 gennaio. Attualmente Pesci riposa in Santa Maria delle Grazie a Pontecorvo, la sua beatificazione ebbe inizio nel 1955, fino a quando nel 1993 Papa Giovanni Paolo II, lo dichiarò Venerabile.

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