Escursione a Monte Altuino

Quando si parla di Monte Altuino, non si parla di una montagna qualsiasi, ma di un vero e proprio simbolo dell’antichità.

Il monte venne infatti scelto per edificare alle sue falde la villa dell’imperatore Traiano, fu sede di fortificazioni nel medioevo e rifugio per la popolazione durante la Seconda Guerra Mondiale.

La collocazione della villa dell’imperatore sembra che non sia stata casuale, ma che potrebbe essere stata scelta per via della presenza di un sito protostorico dell’età del bronzo all’altezza della “rupe”. La villa, edificata alle falde del monte piuttosto che in una locazione più assolata avrebbe così potuto godere della protezione divina. Forse l’ipotesi più credibile è che incastonata tra la montagna e la strada, fosse più difendibile e potesse esercitare un maggior controllo sulla via sublacense.

La toponomastica

Il nome Altuino non deriverebbe dal fatto che la montagna è alta, ma dalla dinastia degli Antonini, successiva a Traiano.

Il Monte Altuino fa parte della catena dei Monti Affilani, che fronteggiano la catena dei Simbruini, divisi tra loro dalla piana della Valle dell’Aniene dove scorre il fiume che disseta decine di comuni, tra cui Roma Capitale

L’escursione

L’escursione ha inizio dal km 28,200 della via sublacense, imboccando sulla destra provenendo da altipiani di Arcinazzo, una strada parzialmente asfaltata che sale circumnavigando il monte, diventando successivamente sterrata e praticabile solo con il fuoristrada.

Tuttavia è possibile raggiungere con una normale vettura sia il fontanile della “verogna”, che lo spiazzo successivo dove parcheggiare dopo circa 400 metri.

L’anello che cinge la montagna non conduce alla sommità, per raggiungerla bisogna inoltrarsi dal fontanile, seguendo sentieri ormai inglobati dalla vegetazione, per circa 2 ore di ascesa. In vetta si trovano i resti di una antica fortificazione fatta radere al suolo dall’abate di Subiaco Giovanni V. L’abate era nemico di Ildemondo signore di Ponza e Affile. Dalla vetta si avrà una panoramica sui sopracitati monti, la valle e sugli Altipiani di Arcinazzo.

Testimonianze storiche

Lungo il percorso dell’anello è possibile ammirare antichi casaletti pastorali, alcuni ancora in uso, altri in decadimento. L’occhio più attento individuerà anche vecchie fosse o trincee per il posizionamento di mortai e cannoni di contraerea risalenti agli anni ’40 del secolo scorso.

Sono presenti anche delle edicole, una dedicata a Giovanni Paolo II, un’altra alle vittime dei bombardamenti alleati ed un monumento dedicato a un civile fucilato dai tedeschi, che presidiavano quella zona.

Da ammirare lungo la salita anche i molteplici muretti a secco costruiti con le pietre tolte per poter coltivare; infatti in passato, tutta la montagna era stata adibita alla produzione di grano.

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