Chiaramonte Gulfi, il “balcone di Sicilia”

Siamo giunti in questo affascinante paese del ragusano partendo dalla nostra Redazione di Caltagirone, dove ci trovavamo in trasferta. Non avendo potuto contare su una figura istituzionale (essendo sabato), ci siamo rivolti a padre Salvatore Vaccaro, parroco del paese.

I musei comunali erano chiusi per via delle disposizioni sanitarie, ma vogliamo ringraziare ugualmente il direttore Vincenzo Cesareo, che ci ha fatti da cicerone in un successivo sopralluogo a Modica.

Chiesa Madre Santa Maria La Nova

La Basilica di Santa Maria La Nova, è il primo complesso monumentale dove don Salvatore ci accoglie, mostrandocene lo splendore. L’enorme facciata barocca è semplice, tipica ed ospita un orologio nella parte più alta.

Gli interni sono pregevoli, anche se recentemente ricostruiti a causa della devastazione del vile bombardamento che colpì la città ed edifici civili, tra cui la chiesa, nel 1943. Una pratica infame e terroristica, quella adoperata dagli angloamericani, che non solo a Chiaramonte, ma anche in altre località italiane hanno riversato il proprio carico di morte su monumenti di importanza storica.

La chiesa è divisa da tre navate formate da portici, sotto ai quali vi sono molteplici altarini e pale di scuola siciliana. Si trova una Natività dell’800 per esempio, realizzata da Gaetano Mercurio. Una Madonna dei Pellegrini, attribuita a Lorenzo Cutello. La tela della Deposizione del 1731 è ad opera di Simone Ventura.

Altre opere del Mercurio si ritrovano sull’Altare di San Francesco da Paola e quello alle Anime del Purgatorio.

Chiesa del Santissimo Salvatore

Don Salvatore ci ha poi condotti presso un altro monumentale edificio religioso, la chiesa di San Giuseppe. Si tratta di una chiesa minore, ma non per questo non di meno bellezza.

La facciata è austera, semplice e l’edificio sorge in una strada stretta. L’interno è composto da un’unica navata i cui lati sono interrotti da cappelle. Il culmine all’abside dove troneggiano delle colonne corinzie ed un arco sotto cui Giuseppe tiene per mano il Bambino. Stucchi, marmi e decori fanno di questa umile chiesa un bellissimo salone.

Una capanna trasformata in reggia, a seguito del disastroso terremoto che sconvolse la Sicilia nel 1693 e che sembra essere ancora ricordato dagli isolani, nonostante siano passati più di tre secoli.

Il Santissimo Salvatore

Una delle chiese più importanti di Chiaramonte Gulfi, è quella del Santissimo Salvatore. Un monumentale edificio che è stato costruito sui resti della precedente crollata nel disastroso terremoto.

Non appena si varca la soglia, non si può non notare l’acquasantiera ricavata da un capitello romano antico. Saltano subito all’occhio sia le colonne, che il portale di marmo, rimanenze della precedente chiesa.

L’edificio si compone in una sola navata che però ospita numerose opere; si parte dalla statua di epoca rinascimentale in marmo, attribuita a Giuliano Mancino e Bartolomeo Berrettaro. Il piedistallo di legno scolpito opera del chiaramontano Carmelo Distefano. La tela del Calvario di Gaetano Distefano ed il Crocifisso ligneo opera di Rosario Distefano (tutti erano della stessa famiglia di artisti). Altre opere di Rosario e del figlio sono le statue lignee di San Sebastiano e quella di San Biagio.

San Filippo d’Agira

La rinascimentale chiesa di San Filippo fu edificata nel 1500, ma subì un importante restauro nel XIX° secolo. La chiesa è stata chiusa per ben 22 anni e riaperta nel 2011, offrendo la possibilità di ammirare i quattro capolavori che ospita.

La prima cosa che ci ha lasciati a bocca aperta è il monumentale arco settecentesco di scuola gaginiana, composto da colonne corinzie decorate fino alla metà con motivi agresti, frutta e putti angelici.

La navata è unica, semplice ed a volta di botte, ma non bisogna lasciarsi ingannare. Al suo interno infatti ospita una preziosa Madonna del Rosario in alabastro, un organo ottocentesco firmato Allieri-Serassi e la statua di San Filippo del 1500.

Si tratta di reperti unici, di valore inestimabile. Questa chiesa merita assolutamente l’attenzione del visitatore che dovesse recarsi a Chiaramonte Gulfi.

San Giovanni

San Giovanni si trova nella parte alta del borgo. Ci riesce difficile stabilire quale tra le chiese visitate sia la più bella, ma di sicuro questa è una delle più importanti in città. Era la chiesa prescelta dai Gerosolimitani per ospitare il proprio Ordine di Cavalieri di Malta.

La chiesa risale al 1300 circa, disposta su tre navate, che in origine erano completamente affrescate. Degli affreschi originali rimane tuttavia solo la testimonianza su alcune colonne da cui è stato fatto rimuovere lo stucco messo nel settecento dopo i restauri del terremoto. I lavori sulla chiesa sono andati avanti fino al XIX° secolo e qualche aggiunta è stata fatta fino agli anni del duemila. Per esempio nel 1995 è stato benedetto il nuovo altare e l’ambone in marmo di Carrara con fregi in bronzo dorato. Nel 2000 è stato benedetto il nuovo portone ornato con grandi pannelli in bronzo, che raccontano la vita del santo precursore di Cristo, protettore della città.

Nella chiesa si possono ammirare il quadro dedicato alla Madre della Misericordia attribuito al Durer, un dipinto della scuola del Caravaggio donato direttamente da Malta, il quadro della Natività di Vito D’Anna. Sono presenti anche dipinti di diversi autori locali.

Un Cristo alla Colonna è scolpito da Carmelo Distefano ed è posto sul fercolo settecentesco che si usava per il simulacro del Battista del XIV° secolo. Di grande interesse la lapide che raffigura la morte che vince sul tempo e scuote le città. Pregevole l’Altare Maggiore di marmo adornato da un velo di pizzo artigianale locale. La balaustra in pietra pece del 1600.

I Musei

A Chiaramonte sono presenti ben 10 musei, che come detto non è stato possibile visitare nel momento in cui abbiamo scritto questo articolo, a causa delle restrizioni per Covid-19.

Il museo dell’olio

Istituito nel 1997 nei suggestivi bassi di palazzo Montesano, permette al visitatore di conoscere gli strumenti di uso comune dell’antica civiltà contadina legati alla produzione dell’olio d’oliva. Di grande pregio sono la macina ottocentesca in pietra calcarea e le tre presse, che a partire dal 1614 sino ai primi del novecento, ci mostrano l’evoluzione delle macchine per la spremitura delle olive.

Casa Museo del Liberty

Le magnifiche stanze del settecentesco palazzo Montesano fanno da cornice ideale alla casa museo del Liberty. L‘atmosfera del primo novecento ci viene restituita stanza dopo stanza, ogni oggetto, dal mobilio ai complementi d‘arredo, è infatti collocato nella sua ambientazione naturale.  Un allestimento unico da non perdere.

Museo degli strumenti Etno-musicali

Il museo propone una raccolta di 600 pezzi, particolarmente interessanti per varietà organologica e provenienza geografica. Le tradizionali famiglie di strumenti musicali, sono ampiamente rappresentate ed i visitatori possono intraprendere un viaggio tra le culture musicali dei cinque continenti. Particolarmente ricca la sezione dedicata al continente africano ed a quello asiatico con strumenti musicali insoliti e raramente visibili in una sola collezione.

Mostra permanente d’arte lignea

L‘allestimento, di nuova concezione, propone al visitatore uno spaccato del mondo e dell’opera del maestro ebanista Sebastiano Catania, legando i momenti e le occasioni creative agli attrezzi da lavoro, al luogo della creazione e naturalmente alle opere. Le opere esposte non mancheranno di meravigliare per la loro pregevole fattura, per l‘ispirazione a modelli stilistici del passato e per gli intensi soggetti religiosi.

Pinacoteca De Vita

Istituita nel 1995, la Pinacoteca custodisce una ricca collezione di opere pittoriche dell’artista chiaramontano Giovanni De Vita. All’interno delle sale si possono ammirare più di cinquanta quadri di diversa datazione e tecnica pittorica. Paesaggi, scene di vita quotidiana, nature morte e ritratti sono tra i soggetti preferiti da De Vita, che mostra un uso personale della luce e dei colori tenui.

Mostra archeologica A. Di Vita

La mostra archeologica è composta da reperti provenienti da siti di interesse del territorio e rende omaggio alla figura dell’illustre archeologo Antonino Di Vita. Il nucleo maggiore dei reperti proviene dalla necropoli di Sperlinga/Cattivo risalente al VI sec. a.C ma tra essi vi sono anche reperti di importazione greca. Un ulteriore nucleo di reperti proviene dal sito di Scornavacche (VI sec. a.C). Le epigrafi in greco invece provengono dalla necropoli bizantina sita in contrada San Nicola Giglia databile tra la fine del IV e il VII –VIII sec. d.C.

Museo ornitologico (attualmente in fase di restauro)

Il museo ornitologico, inaugurato nel 1995 è frutto di una collezione costituita a partire dagli anni cinquanta dai fratelli Paolo e Giuseppe Azzara. Nelle teche sono accolti 600 esemplari di avifauna non solo italiana ma anche europea. Si ritrovano oltre a specie comuni, specie rarissime in via d’estinzione o già estinte di grande rilievo per l’ornitologia.

Bottega del lattoniere

Realizzato nel dicembre del 2019, il Laboratorio-museo dedicato all‘antico mestiere del Lattoniere mira a preservare, raccontare e far rivivere l‘arte di un mestiere oramai scomparso. Nel laboratorio-museo, interamente dedicato alla figura del lattoniere Rosario Bentivegna, è ricostruita l‘antica bottega con tutti gli attrezzi del mestiere e gli oggetti in miniatura realizzati dall‘artigiano; piccoli oggetti che rappresentano quelli che un tempo si utilizzavano in vari aspetti della vita quotidiana come lucerne o contenitori di latta.

Museo del ricamo e dello sfilato siciliano

Perfetto connubio tra cultura e tradizione popolare è il Museo dello sfilato siciliano. Collocato nell’antico quartiere medievale tra le suggestive vie che incrociano la scalinata di San Giovanni, il museo è stato istituito nel 2000 e conserva le splendide manifatture realizzate con questa antica tecnica di ricamo. I vari attrezzi da lavoro esposti all’interno del museo, ci permettono di seguire parte del percorso della filatura fino ad arrivare ai manufatti completi accolti nelle numerose teche.

Museo di arte sacra

La collezione organizzata in diverse sezioni raccoglie Arredi Sacri e Paramenti preziosi finemente ricamati dalle monache benedettine, una sezione d’arte plastica che comprende un imponente presepe con sculture in terracotta e piccoli presepi dell’800. Infine una sezione pittorica che espone le tele di Montanucci raffiguranti gli interni delle chiese della città.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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