Alla scoperta di Palazzolo Acreide, “La Piccola Siracusa”

Palazzolo Acreide fa appena 8000 abitanti. Eppure questo comune dell’entroterra siciliano si è rivelato una fonte di vera bellezza. A guidarci per i vicoli del borgo storico, Lorenzo Macauda, un giovane volontario a servizio del comune e della città.

Lorenzo è giunto in pochi minuti, chiamato dall’Ufficio Turistico locale dopo la nostra richiesta, data per altro con appena mezz’ora di anticipo, e per questo desideriamo ringraziare l’Ufficio e la giunta comunale per l’ospitalità.

Lo scopo della nostra visita era scoprire e valorizzare il ricco patrimonio storico-culturale di cui Palazzolo Acreide dispone. Nonostante un’intera mattinata, neanche abbiamo potuto vedere tutto, anche a causa delle restrizioni per il covid. La Sicilia ad oggi è ancora in zona “arancione”.

San Michele

La prima visita è iniziata nella grande chiesa barocca di San Michele, dal campanile esagonale e la facciata divisa in due piani, sormontati da colonne.

Essa colpisce per la maestosità e l’imponenza, anche per la posizione elevata che la rende raggiungibile solo superando la scalinata. Inoltre la chiesa si trova negli immediati pressi dell’area archeologica che ospita il teatro greco (da qui il soprannome che abbiamo scelto: “Piccola Siracusa”, a cui è anche vicina).

L’interno si divide in tre navate, separate da porticati con volte a botte. Il soffitto non presenta  particolari rilievi, probabilmente quello originale andò perduto nel terremoto del 1693. Si tratta comunque di un edificio di culto da non perdere nell’itinerario.

Il museo di Lorenzo e la Chiesa dell’Immacolata

Sempre vicino a San Michele si trova un piccolo ma interessante museo di oggettistica sacra. Una collezione privata gestita dallo stesso Lorenzo, che con orgoglio ce l’ha mostrata: “è un museo unico in tutta la Sicilia “-ha detto, mostrandoci i migliaia di santini, rosari e souvenir raccolti in giro per il mondo.

Proprio accanto al piccolo museo c’è la Chiesa dell’Immacolata, di cui purtroppo Lorenzo non aveva le chiavi, ma abbiamo potuto ammirare comunque la maestosità esteriore.

Anche questa chiesa è stata costruita in epoca barocca, come la maggior parte degli edifici di culto siciliani, rasi al suolo dalla terrificante scossa alla fine del XVII° secolo.

San Sebastiano

Questa immensa chiesa sorge a Piazza del Popolo, affacciata accanto al Municipio, ex Palazzo del Governo.

La possente facciata dispone di tre accessi affiancati da colonne doriche con capitelli decorati, sormontati da lunette, di cui quella al centro ha una nicchia che ospita il Santo Martire.

L’interno è sfarzoso, similmente a San Michele vi sono tre navate interrotte da porticati con volte a botte. Il soffitto è finemente decorato da affreschi ed un maestoso organo campeggia sopra l’ingresso principale. La chiesa risale ai primi del ‘400, anche se ha subito vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli.

Il Palazzo Comunale e le strade

L’adiacente Palazzo Comunale, sempre in Piazza del Popolo, era un ex convento del XVII° secolo. Venne ceduto al Comune nel 1898. Il nuovo edificio acquisì una architettura di tipo Liberty, che all’epoca era molto in voga nello scenario italiano.

Lungo le strade cittadine, sovente si ritrova questo stile architettonico, misto a barocco e addirittura medievale. Di sicuro interesse è la “Balconata dei Mascheroni”, unica nel suo genere con ben 27 maschere marmoree a decoro.

Esso rappresenta il più lungo balcone decorato della Sicilia. Si affaccia dal Palazzo settecentesco Judica-Cafici, si trova percorrendo il Corso Vittorio Emanuele. Una leggenda dice che le maschere allegoriche fossero in passato 365, come i giorni dell’anno.

Il Museo del Viaggiatore

Oltre al museo di Lorenzo, quello archeologico e quello “della casa”, che non siamo riusciti a visitare, c’è a Palazzolo Acreide il “Museo del Viaggiatore”. Questo piccolo ma incredibile museo custodisce preziosissime carte topografiche, antichi libri, stampe ed illustrazioni d’epoca.

Una raccolta di inestimabile valore, ma soprattutto un museo atipico, che non è facile trovare, almeno non in Sicilia, dove dovrebbe essere unico nel suo genere.

Chiesa dell’Annunziata

Se durante il giro eravamo rimasti affascinati, siamo rimasti letteralmente a bocca aperta, quando il buon Lorenzo ci ha condotti presso la Chiesa dell’Annunziata. Il redattore di questo articolo ha visitato migliaia di chiese sparse in tutta Italia e nel mondo, ma mai ne aveva vista, tra le barocche, una talmente bella come questa. L’Annunziata colpisce immediatamente per la curiosa fusione tra la semplicità e l’eleganza, dovuta ai rimaneggiamenti di ricostruzione a seguito del terremoto.

La chiesa è la più antica di Palazzolo Acreide, risalente al XIII° o al XIV° secolo, venne fatta riedificare dall’architetto Matteo Tranisi, che scelse di dotare l’ingresso delle quattro meravigliose colonne tortili binate, adornate da fregi e tralci di vite scolpiti.

I fregi rappresentano melagrane, uva ed altra frutta a grandezza naturale, che probabilmente erano associati all’economia agricola locale. La facciata è incompleta e avrebbe forse dovuto ospitare una sezione campanaria.

L’interno non tradisce le aspettative. Si divide in tre navate, adornate con il medesimo motivo ornamentale agreste, ripetuto sulle arcate della navata centrale.

L’Altare Maggiore è dedicato alla Primavera. Costruito in marmo colorato, raffigura volatili e motivi floreali. Sopra esso si eleva un tabernacolo con molte colonnine sormontate da testine di putti. Alle spalle dell’altare un dipinto dell’Annunciazione di Paolo Tanasi.

Le navate laterali dispongono di diversi altari con svariati dipinti, da un San Sebastiano del XVII° secolo, un San Giovanni della Croce del 1885 ed un altro dipinto del Tanasi raffigurante San Francesco di Paola.

Il dipinto più importante è tuttavia un’Annunziazione del 1474 realizzata da Antonello da Messina, che tuttavia è ora custodito al Museo Bellomo di Siracusa.

Basilica di San Paolo

Della Chiesa dell’Annunziata non basterebbe un libro per descriverne la bellezza e le opere d’arte. Tuttavia abbiamo proseguito il nostro tour verso la Basilica di San Paolo, ennesima maestosa chiesa barocca di Palazzolo Acreide. Stupisce come un comune così piccolo sia ricco di edifici di culto tanto  grandi e ricchi.

Questo edificio si eleva su tre piani, i primi due decorati con ciascuno quattro colonne binate ed il terzo ospita la campana. Al piano terra un grande accesso, mentre al piano primo un Gesù benedicente con due putti accanto.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una chiesa sfarzosa e ricca di decorazioni, con altari impreziositi da colonne tortili rivestite di maioliche, che si ritrovano anche nei pavimenti.

Descrivere la bellezza di questa chiesa è come cercare di dare il volto alla donna ideale. Ma è sicuramente la più importante delle chiese cittadine e si trova praticamente accanto alla Chiesa Madre.

Le opere presenti hanno una datazione che va dal XVII° al XVIII° secolo. Una chiesa quindi da non perdere per il turista o l’appassionato che si trovi a visitare questa sorprendente cittadina.

La Chiesa Madre

Questa chiesa è molto antica, se ne attesta l’esistenza già dal 1215. La facciata venne ricostruita a seguito del terremoto, mantenendo uno stile lineare e classicheggiante.

L’interno su tre navate è semplice, ma maestoso. Sopra un altare si trova un’immagine di Santa Rita di ignoto autore del XVIII° o XIX° secolo. Mentre un San Lorenzo del XVII° secolo viene attribuito forse a Mauro.

La Sacra Famiglia del 1715 è invece attribuita ad Antonio Madiona.

La panoramica ed i ruderi del castello

Uscendo dalla Chiesa Madre si salgono delle scalinate che riportano verso il centro, dalla balconata si potrà ammirare una panoramica sul borgo antico e sui ruderi del castello medievale, di cui rimangono solo le mura.

Qui si è concluso il nostro giro di Palazzolo Acreide, con grande soddisfazione, per aver potuto avere il privilegio di godere di tanta bellezza artistica e storica concentrata in un piccolo borgo dell’entroterra siciliano, in provincia di Siracusa. Nelle vicinanze inoltre è possibile visitare altri due borghi altrettanto interessanti, anche se più piccoli: Ferla e Cassaro.

Leggi anche: Cassaro, un comune fuori dal comune

Abbiamo quindi salutato il nostro amico Lorenzo, che ci ha strappato anche la promessa di approfondire con un articolo sul museo da lui curato e che con piacere avremo modo di esaudire, sia per premiare la buona volontà di questo ragazzo (che si mette gratuitamente a disposizione dei turisti), sia per l’unicità della sua collezione.

 

Condividi