La polenta di Subiaco

Niente a cui invidiare dalla polenta del Nord-Italia

 

La maggior parte degli italiani, associa il piatto tradizionale della polenta alle regioni del Nord-Italia, senza però essere a conoscenza, che invece è un piatto tipico anche nel Lazio, molto apprezzato soprattutto con le spuntature.

Se al Nord per esempio la tradizione vuole che nelle tavole sia servita “polenta e osei” (uccellagione), la cucina laziale si basa sull’associazione di questo alimento con carni suine e talvolta bovine.

In antichità, si usavano farine di farro o segale, per questo piatto contadino che era uno tra i più poveri, ma anche tra i più nutrienti.

Con l’avvento della scoperta delle Americhe, si cominciò dal XV° secolo a utilizzare la farina di mais ed ad aggiungere la salsa di pomodoro.

Un piatto che a seconda delle località ha conosciuto moltissime varianti, con lo sposalizio di carni, ma anche soffritti e formaggi.

Ca’ Rezzonico – La Polenta – Pietro Longhi

La polenta di Subiaco, secondo la tradizione, viene preparata all’interno di un gran calderone appeso nel camino scoppiettante, con un bastone o un’apposita frusta, si gira il composto di farina di granturco energicamente.

La preparazione impone che essa non sia mischiata del tutto se non alla fine per evitare la formazione di grumi, chiamati in dialetto locale “frati”.

Bisogna mescolare in modo che la farina gialla si amalgami completamente nell’acqua a formare la deliziosa purea. La preparazione sarà versata su una spianatoia o su un tagliere.

La polenta viene infine ricoperta di delizioso sugo di pomodoro, dentro cui sono stati fatti cuocere pezzettoni di carne o salsicce.

Una preparazione culinaria gustosa, saziante e nutriente, ideale da mangiare nelle fredde giornate invernali, in compagnia di amici e parenti. E perchè no? Davanti a un corposo bicchiere di vino Cesanese …