Il busto di Attis e l’erma di Apollo
Due teste divine
Il busto di Attis e l’erma di Apollo sono due splendide sculture rinvenute in località Lanetto, risalenti al II° secolo d.C. circa. Il fortuito ritrovamento avvenne negli anni ’80 durante i lavori di scavo per il metanodotto.
Le due erme erano in passato delle colonne quadrate, sulla cui sommità veniva posta la testa di Hermes.
Hermes era il dio dei ladri, dei viaggiatori e dei messaggeri.
Queste colonne erano solitamente posizionate in piazze o luoghi pubblici, come le nostre odierne edicole votive.
L’erma di Apollo di Olevano è un ritrovamento raro ed eccezionale poiché presenta il retro piatto, che lascia pensare fosse unito ad un’altra testa (probabilmente di Hermes), formando un elemento bifronte, come solitamente avveniva, in quanto le due divinità venivano associate tra loro.
Ritrovamenti simili
Dei ritrovamenti simili a quello di Olevano, ma completi con ambedue le teste sono avvenuti in Grecia, nello Stadio Panatenaico di Atene.
Con il tempo, le erme, però persero l’utilizzo sacro e furono spostate nelle dimore private come elementi di ornamento.
Il busto di Attis è in marmo, alto circa 90 cm, sfoggia una fluente capigliatura sotto il berretto frigio, le spalle sono coperte dalla mantellina.
Attis era, nella mitologia, il figlio e sacerdote della dea Cibele, che trae le sue origini dalla Frigia in Anatolia (odierna Turchia), raggiungendo con il suo culto la Grecia e sbarcando nel 204 d.C. anche a Roma.
Attis che viene ucciso dalla sua stessa madre, rappresenta nella simbologia il ciclo continuo di vita e di morte, venendo assorbito dalla tradizione contadina che lo associò al ciclo delle fasi naturali dei raccolti e della vegetazione.