Piglio, “il corredo funebre del cristiano”

Don Marcello, parroco di Piglio, (dal 2000 al 2009) con una lettera aveva criticato l’abitudine dei pigliesi di mettere nella bara del caro estinto, oggetti che richiamano la vita terrena quali sapone e pennello da barba, alcune monete e forse anche foto dei propri  cari, come se la vita terrena continuasse nell’aldilà.
Don Marcello aveva sostenuto che “queste abitudini pagane dell’aldilà, caratteristica delle popolazioni primitive che non avevano ancora conosciuto Gesù Cristo, contrastano con la concezione cristiana che afferma che la vita eterna non è la prosecuzione di quella terrena”.
Per chiarire ogni equivoco don Marcello, visto che la Bibbia non ci offre molte indicazioni per curiosare sul modo in cui vivremo l’al di là,  sente anche lui, come l’apostolo Paolo,  il dovere di “non lasciarvi nell’ignoranza circa quelli che sono morti” (Il tessalonicesi 4,13).
E’ ancora lui, l’apostolo Paolo che in un’altra lettera ci insegna:
“Come  risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?”.
Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere.
E Dio gli dà un corpo come stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo.
Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci.
Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri.
Altro è lo splendore  del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un’altra nello splendore.
Così anche la risurrezione dei morti: un corpo corruttibile risorge incorruttibile; un corpo ignobile risorge glorioso, un corpo debole risorge pieno di forza.”
“Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede”. don Marcello.
Riteniamo che don Marcello sia stato spinto a scrivere questa lettera per richiamare il popolo pigliese a valori cristiani più validi di credenze popolari che nulla hanno a che vedere con la sacralità della Vita Eterna.
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Giorgio Alessandro Pacetti

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