“Il tempo in cui le more si tingono di nero”

Ciao a tutti, spero che abbiate passato una splendida estate! Io ho trascorso la mia semplicemente a casa, passeggiando continuamente sui magici prati degli Altipiani di Arcinazzo. Ho concluso il mio agosto tra le Dolomiti del Trentino, di una meraviglia disarmante, quasi impossibile da descrivere.

Ed ora eccomi qui, a parlarvi del mese di Settembre agli Altipiani.

Settembre per me è il mese che in un certo senso mi riporta a casa. Mi riporta alla mia realtà, a ciò che veramente è il luogo in cui vivo. Vorrei davvero che tutte le persone che trascorrono l’estate qui, potessero percepire quello che provo io dal mese di settembre in poi. Quando ero piccola, a fine estate, mi rattristavo perché tutti partivano e il paese di svuotava completamente da un giorno all’altro. Con il passare del tempo, con la crescita, ho iniziato ad osservare meglio le cose che mi circondano fino ad apprezzarle, ad amarle in una maniera unica.

Dopo due mesi di caldo intenso in cui sembro quasi perdere la mia ispirazione nelle cose che faccio, settembre è proprio il mese che apre le porte al risveglio della mia anima.

Mi piace vedere e vivere il movimento dell’estate, quella scossa che, dopo tanti mesi di tranquillità, ha certamente il suo lato positivo. Ma mi piace anche tornare alla mia pace interiore, alla mia tranquillità, alla mia vita. Mi piace tornare a passeggiare e riuscire ad ascoltare il cinguettio di tantissime varietà di uccelli, senza che questo venga sovrastato da voci umane, dal motore di motociclette e automobili. L’aria si ripulisce, sembra quasi di tornare in primavera, ma in realtà ci avviciniamo a quella stagione che sento tanto mia. L’autunno… eccolo, ci siamo quasi!

Non trovate che sia meraviglioso? Come si fa a pensare che l’autunno sia triste? Pensate al modo in cui tutto il paesaggio si colora, al vento fresco che purifica e che rigenera l’anima.

Settembre è il mese in cui tutte le more che ad agosto erano verdi o rosse, diventano finalmente nere. E allora possiamo coglierle. Attenzione alle spine però!

Pensate che bello: uscire a fare una bella passeggiata, con un’aria che non è più troppo calda, ma che non è neanche fredda. È probabilmente il clima ideale, quello in cui tutti ci sentiremmo sempre bene.

Inoltre, settembre è il mese in cui è nato il mio papà. Di solito, io, mamma e mia sorella prepariamo una bellissima torta e la decoriamo proprio con le more appena colte. E se siamo fortunati, se riusciamo a coglierne tante, nonna prepara una buonissima marmellata che andrà poi ad accompagnare le colazioni più belle o sarà protagonista delle crostate più buone e più rustiche di sempre. Una marmellata veramente speciale, preparata con tanta pazienza, esperienza e, soprattutto, con tanto amore. Così come in tutte le cose della vita, anche in cucina, quando non c’è amore, non si riesce mai a fare del proprio meglio.

E, a proposito di cose buone, belle, semplici, rustiche e fatte con amore, come potrei non tentarvi proprio con la cosa più semplice e amorevole che ci sia? Una fantastica crostata rustica, come vi ho accennato sopra.

Prepariamo innanzitutto una pasta frolla leggerissima, perfetta per i nostri amici vegani e con farina integrale. Se non siamo abituati a fare uso della farina integrale, possiamo provare ad introdurla nella nostra quotidianità a piccoli passi. Provare ad inserirla in ricette che ci piacciono particolarmente, come ad esempio in un dolce; questo sì che può essere un buon modo per imparare ad apprezzarla!

Per preparare una buonissima pasta frolla rustica andiamo ad unire in un recipiente 250 g di farina integrale (o metà integrale e metà 00 se non siamo abituati alla farina integrale e vogliamo introdurla a piccoli passi), 80 g di zucchero integrale di canna, un pizzico di sale, un cucchiaino scarso di lievito per dolci e la buccia grattugiata di un limone non trattato.

Mescoliamo bene tutti gli ingredienti secchi.

A questo punto aggiungiamo 60 ml di olio di semi di girasole e circa 70 ml di acqua. Mescoliamo bene il tutto per poi rovesciarlo sul piano da lavoro. Lavoriamo la pasta ottenuta con le mani fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.

È importante tener presente che ogni tipo di farina assorbe i liquidi in modo diverso. Quindi, in base al tipo di farina che decidiamo di usare per la nostra pasta frolla, valutiamo se sia il caso di aggiungere un po’ d’acqua in più oppure no. È un particolare che dobbiamo capire da soli, lavorando l’impasto con calma.

A questo punto stendiamo la pasta frolla sulla superficie da lavoro con un mattarello e, dopo averla messa in una bella teglia, tagliamo le parti in eccesso. Bucherelliamo con una forchetta la base della crostata e ricopriamo tutta la superficie con la marmellata che preferiamo. Prepariamo delle strisce con la pasta frolla avanzata e posizioniamole poi sulla crostata dando origine ad una specie di rete.

Cuociamo infine in forno statico già caldo, a 180° per 35/40 minuti.

Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando! E mandatemi le foto delle vostre meravigliose crostate. Sarebbe bellissimo creare un fantastico collage!

Vi aspetto sul mio account di Instagram aromadicannella_ e sulla mia pagina Facebook https://www.facebook.com/stefania.aromadicannella/

 
A presto!

Stefania Mosetti

 

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