Il Circo Marittimo di Anagni

Lo storico Tito Livio, nel raccontare un episodio della guerra fra Romani e Sanniti, vinta dai Romani racconta che fra i prigionieri c’erano diversi Ernici sconfitti. A seguito di questa disfatta nel 307-306 a.c. i popoli ernici, ovvero i cittadini di Anagni, Ferentino, Alatri e Veroli si riunirono presso il “Circo marittimo”ad Anagni, per decidere di muovere guerra contro Roma.

Il Circo Marittimo, quindi, doveva essere un luogo di riunioni dei popoli ernici e, sappiamo ancora da Livio, che anche il Re Tarquinio il Superbo, partecipò qui ad una assemblea quando, cacciato da Roma, cercò aiuto presso gli Ernici, da sempre nemici della città eterna.

Si sono nel corso degli anni fatte varie ipotesi sul posto dove doveva sorgere questo monumento e solo nel 2007 e 2008 si è ritrovato con certezza; il Circo Marittimo era una sorta di anfiteatro in marmo e sorge in località Osteria della Fontana ad Anagni dietro l’attuale distributore Eni

Il termine Circus significa proprio cerchio e gli scavi hanno riportato alla luce una struttura in marmo perfettamente circolare del diametro di ml 37,20 e con una circonferenza di ml 117 con la centro una pavimentazione in lastre di travertino ed una tribuna che lo circonda di due gradini sempre in travertino

Intorno esiste una pavimentazione relativa ad un marciapiede con una strada di accesso al complesso. Il piano interno era più basso di circa 1 ml rispetto al piano circostante. Nello scavo si è rinvenuto un piccolo ambiente sotterraneo formato da lastre di marmo sui lati e lastre più grandi in copertura che sono esattamente allo stesso livello della pavimentazione interna.

L’epoca della costruzione si data intorno al IV sec. a.c. e corrisponde storicamente ai fatti narrati nel racconto liviano. Esistono moltissimi esempi nel mondo antico di edifici circolari a cielo aperto destinati alle riunioni politiche, come per es. a Cerveteri, che per dimensioni e tipologia è quasi identico a quello anangnino. Si è ipotizzata una sua funzione, oltre che sede di assemblee politiche, anche di luogo per lo svolgimento di agoni ginnici o esercizi paramilitari della gioventù oppure danze e spettacoli.

Non si conosce l’origine esatta dell’aggettivo marittimo, forse deriva dal fatto che periodicamente si innalza una falda acquifera allagandolo. Sembra potersi escludere un suo utilizzo per naumachie o altri spettacoli marittimi. Tutta la zona, del resto è sempre stata ricca di acqua, ricordo l’esistenza del “Rutone” ovvero una gigantesca pompa idraulica voluta da papa Pio IX che portava l’acqua fino alla Piazza Pia oggi Piazza Cavour in città. Anche l’esistenza di un lago, oggi scomparso e di cui resta un disegno del Gregorovius (fig lago), ne è una prova. Accanto al Circo marittimo sono stati trovati i resti di una fondazione in blocchi di tufo di un grande edificio templare (fig 15), quasi certamente si tratta del famoso Tempio a Diana. Livio ricorda che in questo tempio avvenne un fatto straordinario: improvvisamente tutti gli uccelli abbandonarono il bosco sacro alla dea che c’era accanto e non vi fecero mai più ritorno. Anche in questo caso, e ci dispiace  ripeterci, tutto il complesso è ora invisibile, essendo stato ricoperto dopo gli scavi e, purtroppo, anche questo eccezionale documento del passato non può essere visitato ne studiato per comprenderne a pieno il valore e la storia.

 

Guglielmo Viti, Archeologo

 

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