Il museo dei costumi di Serrone

Forse non è famoso come i numerosi musei sparsi sul territorio, ma non è meno importante rispetto ad altri, anche perché questo museo rappresenta l’unicità di un arte che non può essere replicata, ogni pezzo è un manufatto unico ed inimitabile; stiamo parlando del Museo dei costumi di Serrone, realizzato grazie alle donazioni di Beatrice Minori scomparsa pochi anni fa.

La storia

“Bice”, come era amabilmente chiamata, era nata a Serrone nel 1923 e nel 2012, ricevette anche la cittadinanza onoraria, per la sua opera cinquantennale di sartoria, che la portò a realizzare migliaia di costumi teatrali, ma anche abiti cerimoniali, come la “Casula” e la “Mitra” che furono di Giovanni Paolo II; fu inoltre la sarta di illustri personaggi dello spettacolo, quali Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Beppe Barra, portando le proprie creazioni in giro per il mondo, con le rappresentazioni di Masaniello, Filumena Martorano, Notre Dame de Paris.

Il museo, che si trova nella parte alta della città, ospita una affascinante collezione di capi, indossati da manichini, in diverse sale, che sembrano attendere come attenti padroni di casa gli ospiti che si recano in visita; colpisce anche la cura e la disposizione appropriata dei costumi, che sono anche commentati, trascinando i visitatori in epoche diverse tra storia e finzione, sulle orme di Shakespeare, Goldoni, Pirandello o Machiavelli.

Un itinerario imperdibile per il turista che vuole visitare la “città dei serroni”, ma anche per l’indigeno che vuole scoprire le bellezze del proprio territorio.

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