Il traforo “Pertuso” di Affile

Nel territorio di Affile (RM)  la natura ha lasciato la bellissima impronta della sua opera; ai confini con Roiate e Bellegra è nascosto infatti un luogo meraviglioso che solo pochi locali conoscono: il lungo traforo sotterraneo chiamato “Pertuso”, un tipico traforo naturale che attraversa la montagna per circa 200/250 metri. Scavato dalle acque del Fosso Rio, che entra nella bocca semi circolare del traforo, forma, nelle sue viscere, volte, cunicoli bassi e stretti e piccoli gelidi laghetti; le acque, durante le piene, spariscono nella roccia per riemergere con una cascata dall’altro lato della collina.

Quando ci sono le piene, queste sono violente (come dimostrano tronchi e rifiuti umani incastrati nei condotti), mentre nei periodi di secca non c’è scorrimento di acqua nel fosso e quindi nella grotta lasciando scoperto il suolo formato da ciottoli, massi levigati dalle acque e pozzi, anche profondi, che si aprono all’improvviso nel percorso. Per ora quindi la visita è consigliabile solo ad esperti o visitatori accompagnati da una guida.

L’antro di entrata, alla base di pareti alte 20 – 30 metri, è alto 3 metri e largo 2 e proietta la luce del sole all’interno per un breve tratto, poi inizia l’oscurità. A metà percorso l’antro è però di nuovo illuminato da una fenditura. Il torrente fuoriesce dalla parte opposta del monte da una caverna minore di quella d’entrata e le sue acque si uniscono a quelle del torrente Cona, in territorio di Bellegra; questo poi si getta nell’Aniene.

Il traforo offre scenari diversi da stagione a stagione che sembrano usciti da un film.

In inverno ha temperature costantemente basse, anche quando fuori c’è il sole; chi dovesse mai addentrarvisi, superate le difficoltà di accesso iniziali, può ammirare in questo periodo acqua cristallizzata in forme diverse, stalattiti e stalagmiti, fenomeno che dura per tutto l’inverno e poco più.

Con le piogge in primavera, il suo aspetto cambia: il ruscello che vi entra dentro forma percorsi acquatici e laghetti che permetteranno, forse un giorno, di svolgere attività di canyoning.

In estate invece, l’ambiente cambia ancora: senza più la presenza dell’acqua gli ambienti tornano tranquilli e praticabili a piedi.

La scorsa estate (anno 2019) per quindici giorni, il traforo del Pertuso è stato poi teatro di alcune scene della serie tv storica “Romolus”, diretta da Matteo Rovere (regista anche del film “Il primo re”), coprodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia, che andrà in onda prossimamente in 10 puntate. La serie è ambientata circa otto secoli prima di Cristo in un mondo primitivo con attori quali Andrea Arcangeli, Francesco di Napoli e Marianna Fontana. “Per Affile è stato un avvenimento importante e un modo per riscoprire le sue bellezze naturali” ha dichiarato il vicesindaco Giampiero Frosoni. Dall’evento in questione delle riprese di Romolus, per consentire la fruizione del luogo ai turisti, è previsto, dall’amministrazione comunale attuale, il Progetto  “Grotta del Pertuso “, ed il Comune insieme alla consulenza ed  alle moltissime competenze del sig. Tullio Bernabei (giornalista, speleologo, dottore in gestione integrale del rischio) sta cercando di rendere facilmente fruibile al visitatore l’attraversamento della grotta fino alla “Sala delle pitture” (ambiente in cui sono state riprodotte delle pitture dagli scenografi di Romolus per simulare pitture primitive). Nella seconda parte invece, fino all’uscita sul versante opposto della montagna, se il progetto andrà a buon fine, sarà  possibile fruire di un percorso avventura (guidato e con uso di imbragature). Il traforo nascosto di queste montagne, così unico e particolare, sarà presto, si spera, alla portata di tutti.

 

Chiara Ricci

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