Livata e i sentieri del turismo

Monte Livata è una ridente località che sorge a 1429 mt di altitudine slm e fa parte della catena dei monti Simbruini. Cade nel territorio di Subiaco, al confine con l’Abruzzo e si estende per 3000 ettari tra meravigliose faggete ed abetaie che conferiscono quel tipico aspetto che una montagna turistica deve avere.

Già, perché il turismo è il cardine di questa zona, che si trova a soli 15 km da Subiaco e a 30 minuti da Roma, da cui converge il maggior flusso turistico, specialmente nel periodo invernale quando la neve imbianca le cime e vengono rimessi in funzione gli impianti sciistici.

Ma è solo la neve il vero motivo per raggiungere Monte Livata?

O forse può essere un’ottima motivazione, inerpicarsi lungo i sentieri del bosco, respirare aria pura, lontano dalla città inquinata e rigenerare i propri polmoni; godere di panorami mozzafiato, praticare “Bird Watching” o comunque incontrare molti animaletti selvatici, tra cui volpi, scoiattoli, tassi e tanti altri che vivono tranquilli nella zona grazie al fatto che l’intera area ricade nella protezione del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.

Il visitatore escursionista ha quindi la possibilità di spostarsi da Livata fino a Monte Autore, di raggiungere Monna dell’Orso oppure Campaegli che sono nelle immediate vicinanze e rilassarsi successivamente in uno dei  vari ristoranti tipici presenti, mangiando piatti tradizionali della cucina romana.

Ma l’escursione da naturalistica può mutare anche in un piacevole connubio con il lato culturale di queste zone, poiché come detto la città di Subiaco è nelle immediate vicinanze, offrendo al turista preziosi monumenti come il ponte di San Francesco ed l’omonimo convento, la Cattedrale di S.Andrea e la Rocca Abbaziale che nella loro maestosità ricordano ad ogni sublacense il periodo dorato in cui vissero  Papi e Cardinali nella cittadina figlia dell’Aniene, il fiume che la attraversa e nel quale è possibile pescare le famose trote o praticare il rafting.

Come non citare i meravigliosi monasteri di Santa Scolastica e di San Benedetto del Sacro Speco, patrimonio dell’umanità, gioielli incastonati nella roccia entro cui vi si trovano splendidi affreschi antichi, ed anche in questo caso la cultura si fonde con la natura grazie alla presenza della vicina cascata del laghetto di San Benedetto a pochi passi dai ruderi della villa romana di Nerone.

Forse meno conosciuto ma non meno importante il borgo medievale degli opifici dove fin dal medioevo veniva prodotta la carta e d’altronde Subiaco ha avuto l’onore di essere la prima città italiana ad ospitare la stampa a caratteri mobili.

Insomma, da oltre 50 anni gli altopiani di Livata rappresentano una valvola di sfogo per il cittadino esasperato dalla quotidianità, che cerca un rifugio sicuro, lontano dal caos, dai rumori molesti e dallo squallido grigiore che offre il cemento delle grandi metropoli; una località che non merita assolutamente di finire nel dimenticatoio, ma che va valorizzata levandosi almeno una volta nella vita lo sfizio di assaporare l’aroma della resina dei suoi abeti o di inspirare a pieni polmoni l’aria frizzante e pulita che essa offre.

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