780 km in 7 giorni, ora si riposa ad Altipiani di Arcinazzo

La passione per le due ruote spinge un giovane a pedalare per 780 km

La voglia di vacanze, ma sopratutto di raggiungere le più belle località del sud, ha messo le ali, anzi i pedali, ai piedi di Fabio Prandi, giovane ventiseienne ciclista amatoriale.

Fabio neolaureato in ingegneria, ha raggiunto la “tenuta Prandi” alcuni giorni fa.

Nell’impresa lo hanno seguito alcuni amici, macinando una media di 120 km al giorno, da Vico Equense in Campania fino a Marina di Ragusa in Sicilia.

Ora Fabio si riposa nella località turistica di Altipiani di Arcinazzo (raggiunta in treno e autobus), dove dagli anni ’40 del 900′ i Prandi fanno villeggiatura.

Con la sua bicicletta stradale, attrezzata con uno zaino posteriore, Fabio ha già compiuto in passato traversate particolarmente lunghe, come la tratta Bologna-Firenze, Bologna-Roma e addirittura Bologna-Nizza.

L’Intervista

Lo abbiamo incontrato per fargli qualche domanda sull’impresa appena conclusa:
Bentornato ad Altipiani Fabio, da quanto tempo pratichi ciclismo?
Da 4 o 5 anni.
Sei un professionista? Hai partecipato a qualche importante competizione?
 Assolutamente no, sono solo un appassionato.
Che cosa ti ha spinto a partire e fare 7 giorni in bicicletta? Dove hai dormito?
Mi hanno spinto lo spirito d’avventura, la curiosità, la sfida verso me stesso di sapere se ce l’avrei fatta, le bellezze naturali che avrei ammirato lungo il viaggio, il cambiare dei paesaggi man mano che i chilometri procedevano, l’incontrare tante persone diverse lungo il cammino. Eravamo in 4 amici, abbiamo alloggiato in Bed and Breakfast che avevamo preventivamente prenotato, organizzando ogni giorno e ogni tappa con cura. Avevamo solo due litri di acqua a testa ma fortunatamente durante il percorso ci rifornivamo spesso di acqua lungo la strada.
Sei rispettoso del codice della strada? Molta gente ha dei pregiudizi sui ciclisti, cosa ne pensi?
Sì, sono rispettoso del codice della strada, ritengo che alcuni dei pregiudizi sui ciclisti siano fondati, spesso viaggiano in gruppo anziché in fila indiana e sono indisciplinati, manca comunque il rispetto reciproco da entrambe le parti, sia dai ciclisti che dagli automobilisti.
Secondo te è fattibile in un futuro avere città esclusivamente a misura di ciclista?
L’utilizzo delle biciclette in città può essere favorito dall’intermodalità, prevedere cioè l’uso della bici in maniera complementare agli altri mezzi di trasporto, favorendo gli spostamenti anche sulle metropolitane, treni urbani, ecc.
Cosa ti lega agli Altipiani di Arcinazzo?
E’ un luogo legato alla storia della mia famiglia, ci vengo ogni anno fin da quando sono nato, pur abitando lontano, e continuerò a venirci sempre, amo prendermi cura della casa e del terreno, fare lavori di manutenzione, occuparmi degli alberi,  per me è quasi una tradizione venire agli Altipiani in estate e, se posso, anche in autunno.
Grazie Fabio e in bocca al lupo per nuove avventure, magari con partenza o arrivo proprio dagli Altipiani di Arcinazzo!

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