Attenzione alla zecca del piccione, pericolosa anche per l’uomo

Un parassita da non sottovalutare

Il nome scientifico è Argas Reluxus, ma da tutti è conosciuta come “Zecca del Piccione”.

Questo piccolo insidioso parassita è differente dalle zecche che siamo abituati a vedere, ed è estremamente pericolosa, perchè portatrice di malattie dei volatili.

Quando la zecca dei piccioni punge, non si limita solamente a succhiare sangue, ma anche a inoculare delle tossine, aumentando quindi oltre al rischio patogeno, anche quello anafilattico.

Come riconoscerla e conoscerla

La zecca del piccione differisce dalle zecche classiche perché possiede un corpo “molle”, in quanto sprovvista dello scudo dorsale. Le infestazioni di questa zecca sono sempre più frequenti e preoccupanti, a causa anche dell’aumento della popolazione dei piccioni.

Lo sviluppo della zecca avviene attraverso 5 stadi: uova, larva, ninfa, ninfa secondo stadio e adulto.

Le uova vengono deposte in luoghi nascosti e sicuri, generalmente in prossimità delle prede, perché la zecca si nutrirà di sangue fin dalla nascita e sono purtroppo in grado di resistere fino a 7 anni digiunando.

Abitudini e disinfestazione

Solitamente il parassita si muove nelle ore crepuscolari o notturne, trascorrendo il giorno al riparo dietro a quadri, crepe dei muri, cuscini o materassi. Viene attratta dall’uomo per via dei ricettori che intercettano l’anidride carbonica prodotta

La puntura della zecca di piccione può causare eritemi, rushes cutanei urticanti, fino ad arrivare a causare problemi respiratori, cardiocircolatori e gastrointestinali nei soggetti allergici, nei casi più gravi lo shock anafilattico.

L’unico modo veramente efficace per combattere questo parassita è l’uso di azoto liquido. Un metodo naturale ed ecologico, che penetra fin nei punti più irraggiungibili e garantisce lo sterminio delle uova e degli adulti. I tradizionali pesticidi oltre ad inquinare non intaccherebbero le uova.

Infine un modo sicuramente efficace per contrastare la diffusione del parassita è quello di contenere la popolazione dei piccioni, magari attraverso “metodi naturali” come l’introduzione di rapaci nelle aree cittadine.

 

 

 

 

 

 

 

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