Santa Felicita in Affile

Felicita, era una ricca vedova romana, che visse nel II° secolo e fu accusata di praticare la religione cristiana; interrogata una prima volta dal Prefetto di Roma Publio senza successo, le vennero condotti innanzi i sette figli, che rifiutando di rinnegare la propria fede vennero torturati ed uccisi uno alla volta davanti alla madre, che fu martirizzata per ultima.

La chiesa di Santa Felicita di Affile, nonostante offra a un primo sguardo fattezze abbastanza moderne, è in realtà molto antica, di epoca medievale; ha subito infatti un restauro nella prima metà dell’800 che ne ha stravolto l’architettura originale, aggiungendo nel 1827 una navata ed una cappella, intitolando la chiesa a Santa Felicita, la martire della via Salaria.

In realtà, sembra che la chiesetta, ora parrocchiale, sia già stata attribuita precedentemente alla Santa, o perlomeno questo ci dicono i documenti che la citano per la prima volta nel 1341, quando si parla del “Capitolo di Santa Felicita”.

La chiesa con certezza, era situata in quello che all’epoca era il centro del paese, trovandosi di fronte alla universitas di Affile, era il ritrovo politico ed ha costituito un punto di riferimento per lo sviluppo urbanistico tra il XIV e il XV secolo; ciò si è potuto dedurre analizzando lo sviluppo urbanistico di Affile tra il X e il XIII secolo, in cui si formarono gli abitati tra piazza San Sebastiano e Porta della Valle.

Essa tra le chiese è stata classificata tra le più importanti di quel periodo assumendo forse un ruolo più economico che liturgico, anche perché successivamente le funzioni più importanti vennero affidate alla chiesa parrocchiale di Santa Maria fuori le mura oppure a quelle periferiche di S. Anelo e di S.Pietro.

Nel 1639, la parrocchia di Santa Felicita faceva parte della diocesi di Palestrina, ed Affile conobbe un periodo di rinnovamento, specialmente in ambito edilizio, con la costruzione della chiesa di Santa Maria, costruita sfruttando delle mura romane; nel 1829, la chiesa di Santa Felicita che ormai era stata restaurata ed ingrandita fu benedetta e solennemente intitolata a Santa Felicita Martire, dal Cardinale Francesco Galeffi, Vescovo di Albano e Abate Commendatario di Subiaco.

Sotto l’altare della cappella, furono poste, sempre nell’800, le spoglie nell’urna che si ritiene appartengano alla Santa, sebbene secondo gli storici, il martirio di Santa Felicita sarebbe una leggenda, che si rifà al culto dei sette fratelli maccabei.

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