Camilla regina dei Volsci

Camilla nell’Eneide di Virgilio

Nell’Eneide di Virgilio, Camilla dei Volsci è figlia di Casmilla e del re Metabo, tiranno di Priverno, uno dei principali centri della terra dei Volsci. Quando il padre viene cacciato dalla sua città a causa del duro governo, porta con sé Camilla ancora in fasce (della madre di Camilla non si sa nulla, forse è morta nel dare alla luce la figlia). Durante la fuga, inseguito da bande di concittadini, Metabo giunge sulla riva del fiume Amaseno che per le piogge abbondanti si era gonfiato al punto da non poter essere guadato. Il re allora, avvolge la piccola Camilla con la corteccia di un albero, la lega alla sua lancia e la getta sull’altra riva del fiume. Raggiunto dai suoi avversari, si tuffa in acqua e attraversa il fiume a nuoto.

La leggenda narra che Camilla sia arrivata sull’altra sponda del fiume Amaseno sana e salva perché il padre la consacrò alla dea Diana, da questa consacrazione infatti le sarebbe derivato il nome Camilla (consacrata agli dei). Dopo la fuga da Priverno, nessuna città accoglie Metabo né egli, a causa della sua immensa fierezza, si piega a chiedere aiuto. La piccola Camilla, pertanto, cresce con il padre nei boschi, tra animali selvaggi e pastori, nutrita di latte di cavalle selvagge.

Appena comincia a muovere i primi passi, Metabo le dona arco e frecce e le insegna ad usarli. Camilla non indossa vestiti, ma solo pelli di tigre e ha un fisico perfetto: così veloce da superare il vento nella sua mascolinità, ma al tempo stesso donna di grande bellezza. Camilla è una guerriera, cresce addestrata sin da bambina all’uso delle armi, al combattimento e alle tecniche militari. Come vestale, con un giuramento consacrò la sua verginità a Diana. Camilla eccelse nell’uso del giavellotto e della fionda, e divenne così abile da superare in destrezza moltissimi uomini.

Velocemente crebbe la fama della bellissima e abile figlia del re e i Volsci, rapiti da lei, le chiesero di diventare la loro regina. Ella accettò il trono che le era stato strappato e divenne regina dei Volsci e di molte battaglie. Quando Enea giunge nel Lazio per scontrarsi con i Rutuli, Camilla soccorre Turno alla testa della cavalleria dei Volsci e di uno stuolo di fanti. La sua figura incute spavento e la sua baldanza è senza pari. Turno, però, pur ammirando il nobile gesto ed il coraggio di Camilla, decide che la sua alleata affronti sola la pericolosa cavalleria tirrenica, riservando per sé il compito di contrastare e battere Enea.
Gli atti di valore di Camilla non si contano: fa strage di nemici, si lancia in ogni mischia, insegue e colpisce a morte ogni avversario che vede, affronta ogni pericolo non accorgendosi del giovane etrusco Arunte che la segue nella battaglia per cercare di sorprenderla. Camilla crea lo scompiglio nei pur forti Etruschi e mette in fuga le schiere nemiche al punto che deve intervenire il re Tarconte per fermare i suoi ormai in rotta. Arunte coglie l’occasione: l’eroina, avida di ricca preda, scorge il frigio Cloreo, che in patria era sacerdote di Cibele; questi sfoggia un’armatura abbagliante d’oro e porpora, coperto da una clamide color del croco mentre scaglia frecce dalle retrovie col suo arco cretese. Camilla si mette al suo inseguimento e dimentica tutto il resto accecata dalla bramosia di impossessarsi delle sue armi. Allora il giovane etrusco, nascosto tra la boscaglia e invisibile all’eroina, le scaglia alle spalle una lancia guidata dal volere divino di Apollo che la ferisce a morte, trafiggendole il costato e che fuoriesce appena sotto al seno.

Accorrono trepidanti le sue compagne per soccorrerla: Camilla si strappa la lancia, ma la punta resta incastrata tra le costole. Camilla ormai morente si sente venir meno, cade e affida ad Acca, la sua compagna più fedele, un ultimo messaggio: informare Turno della sua morte affinché entri in battaglia e difenda le terre dai Troiani. Alla morte di Camilla, Arunte timoroso cerca di fuggire, ma sarà ucciso da una freccia di Opi, ninfa del seguito di Diana, per volere della dea stessa. La morte della vergine Camilla sarà il preludio della sconfitta dei Rutuli e degli italici tutti che si erano stanziati nell’Italia meridionale. Infatti Turno anche se riuscirà a sconfiggere moltissimi nemici sarà ucciso da Enea nel duello finale.

 

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