Cavallo, meravigliosa creatura

Da millenni accanto all’uomo

Cavallo. Meravigliosa e nobile creatura, che non può far a meno di affascinare coloro che ne incontrano le sinuose e slanciate forme o la tozza e muscolosa corporatura nel caso di alcune razze da lavoro.

Da millenni accompagna l’uomo in ogni sua mansione. Dal lavoro nei campi, al trasporto delle merci e persone, all’utilizzo in guerra, come fonte di produzione per le pelli o come fonte di alimentazione per le carni e il latte.

Ad oggi nonostante vi siano tecnologie capaci di portare l’uomo nello spazio, nonostante l’uso sia drasticamente ridotto, esistono ancora eserciti che includono il cavallo tra i propri ranghi o forze di polizia che lo utilizzano per la sorveglianza dei parchi cittadini delle grandi metropoli, o ancora per spostarsi nei parchi naturalistici.

Poi vi sono ancora molte attività sportive legate al cavallo, come le corse, la corrida, il trekking ed in alcuni paesi, anche italiani, viene utilizzato per il lavoro, per esempio come “bestia da soma” per portare la legna appena tagliata a valle, dai pendii più ripidi.

Insomma, questo amico millenario difficilmente ci abbandonerà presto, nonostante la nostra evoluzione sia in continua crescita e forse si arriverà al punto di progettare cavalli robotici, così come già accaduto per umanoidi e cani.

In ambito militare il cavallo resterà sempre una delle migliori risorse, grazie alla possibilità che offre di spostarsi sui territori più impervi, alla capacità di poter essere nutrito con semplice erba e quindi non necessitare di rifornimento di carburanti chimici che potrebbero scarseggiare in un contesto bellico.

L’ultima carica

D’altronde l’ultima carica di uno squadrone di cavalleria che si ricordi, non è nemmeno poco recente, la Carica di Isbuscenskij, tenuta dal Regio Esercito Italiano in Russia. Condotta contro trippe regolariil 24 agosto del 1942.

L’ultima carica contro truppe non regolari invece, fu condotta contro i partigiani jugoslavi il 17 ottobre 1942 a Poloj in Croazia.

Nonostante la superiorità numerica e bellica gli italiani nella Carica di Isbuscenskij ebbero appena 32 morti contro i 150 caduti russi ed i 600 prigionieri che vennero fatti, con la cattura di mitragliatrici e cannoni; l’evento ebbe un impatto mediatico e propagandistico enorme, al reggimento di cavalleria vennero conferite diverse onorificenze.

Il Cavallo conoscerlo, amarlo e rispettarlo

 Il cavallo domestico è un mammifero perissodattilo di taglia medio-grande facente parte della famiglia degli equidi. Esso si è evoluto con l’addomesticamento dal cavallo selvatico, di cui è considerato in biologia una sottospecie.

L’evoluzione di questo meraviglioso animale è iniziata tra 45 e 55 milioni di anni fa, cominciando dal piccolo Hyracotherium che aveva più dita fino alla specie odierna monodito. L’addestramento da parte dell’uomo dovrebbe essere iniziato nel 5000 a.C. circa (7000 anni fa). Secondo gli studiosi i primi contatti uomo-cavallo avvennero nelle steppe asiatiche orientali, mentre in Europa non si cominciò l’addomesticazione che ben 2000 anni dopo.

Una vera specie selvatica si ritiene ormai non esista più e che persino i cavalli di Przewalski che erano ritenuti gli ultimi cavalli selvaggi in libertà, discendano comunque da cavalli addomesticati 5.500 anni fa nel Kazakistan.

La femmina del cavallo viene denominata giumenta e la sua gestazione è di circa 11 mesi; l’addomesticamento del puledro può iniziare dopo i 3 anni di vita;  a 5 l’animale viene considerato adulto e la sua vita media si aggira tra i 25 ed i 30 anni, raramente raggiunge i 40 anni, mentre il cavallo più vecchio che si ricordi fu Old Billy che raggiunse l’eccezionale età di 62 anni.

Sono state classificate oltre 300 razze di cavalli definite in base a corporatura e temperamento con tre sottotipi, quello Brachimorfo che include i cavalli da tiro, quello Dolicomorfo che comprende le razze da sella leggera e il tipo Mesomorfo che include le razze da sella americana e inglese.

A seconda dell’età o del sesso i cavalli sono classificati:

Puledro. Cavallo con meno di 3 anni, anche se scherzosamente ci si può rivolgere con questo termine anche a un cavallo adulto che abbia comportamenti infantili.

Colt. Un maschio sotto i 4 anni, mentre la femmina è chiamata Filly.

Stallone. Maschio adulto di cavallo, la femmina è chiamata Giumenta.

Castrone. Ci si riferisce al cavallo castrato.

L’alimentazione del cavallo deve essere equilibrata al lavoro che svolge, quindi un animale che vive nel paddock e non lavora potrà essere alimentato con semplice erba di pascolo nelle stagioni calde e con fieno in inverno. Al contrario un cavallo che lavora regolarmente necessità di un apporto ulteriore di mangimi e cereali, ma anche frutta o verdure che i cavalli adorano come un premio meritato.

Per il cavallo la cura degli zoccoli è importante, vanno pareggiati o ferrati dal maniscalco, specialmente per il cavallo domestico che non è sottoposto alla naturale usura del cavallo selvaggio; nel corso della storia si è evoluta la bardatura del cavallo, tra cui l’imboccatura e la sella che si sono adattate all’anatomia del cavallo.

Di pari l’addestramento e la tecnica di monta si sono evoluti in base a territorialità, morfologia dell’animale, creando delle e vere e proprie tradizioni locali tipicamente geografiche, come ad esempio la “monta da lavoro Maremmana”.

In conclusione, questo splendido animale che si è praticamente evoluto con l’uomo continuerà a farlo, in base alle sue necessità, rimanendo un prezioso alleato, un fedele ed instancabile amico, così come per l’uomo lo è stato il cane, di cui abbiamo parlato su un precedente numero de Il Prometeo.

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