Attenzione al vermocane, infesta anche i nostri mari!

Il Vermocane (Hermodice Carunculata) è un anellide poco conosciuto che solitamente predilige mari tropicali o sub-tropicali, anche se ultimamente è stato avvistato sulle nostre coste.

Complice l’aumento della temperatura dei nostri mari a causa del riscaldamento terrestre questo minaccioso animale è stato fotografato in più zone del paese, nonostante fosse facile incontrarlo solo in Sicilia.

Il Vermocane popola bassi fondali, nello stretto di Messina è facile incontrarlo anche a pochi centimetri di profondità. La sua pericolosità è dovuta alla presenza di setole urticanti che ne rivestono il corpo. Può raggiungere una lunghezza complessiva di 50 cm.

Il prostomio è rettangolare munito di 4 occhi disposti a quadrato, 2 palpi e 3 antenne . Subito dietro il prostomio c’è una struttura ovale in rilievo detta caruncola (un altro organo di senso). Su tutta l’anima sono presenti le branchie a forma di “alberello”. Ha una colorazione molto appariscente: il ventre è giallo chiaro, il dorso è verde o bruno con bande nere e verdi trasversali a dividere i vari segmenti, le branchie e la caruncola sono di un rosso acceso, le setole sono bianche.

Se molestato o urtato inavvertitamente lancia degli aghi ad uncino che possono essere rimossi con del nastro adesivo ed il dolore alleviato con alcol.

Questa creatura affascinante e terrificante allo stesso tempo, è uno spazzino di mare e si nutre di sostanze organiche in decomposizine e pesci morti.

Secondo la Mitologia Greca il Vermocane era un animale leggendario che assumeva due forme: La prima di un cane privo di arti e strisciante, la seconda quella di un insetto abbaiante che viveva nell’inferno. I nomignoli che gli sono stati affibbiati sono anche: Verme di Fuoco e Verme di Mare.

 

 

 

 

 

Condividi