SoS Metal Detector che passione!

Negli ultimi anni sta dilagando la passione per il metal detector, anche grazie alle nuove tecnologie che hanno abbassato i costi proibitivi per questo “sport”.

Anche se effettivamente l’attività di cercatore “metallista” non è riconosciuta in ambito sportivo, spesso essa richiede un grande sforzo fisico, che comincia con il trasporto dell’attrezzatura, spesso inerpicandosi sopra ripidi sentieri di montagna, fino ad ore e ore di scavi sotto il sole cocente.

Il cercatore inoltre sa che non sempre troverà piccoli tesori, ma nel 99% dei casi tanta immondizia.

A raccontarcelo Marco Proietti assieme a suo fratello gemello Alessio, dell’Associazione SOS METAL DETECTOR NAZIONALE Oggetti Smarriti, che ha risposto al nostro appello per trovare una spilla smarrita molti anni fa.

Nonostante le premesse non fossero le migliori, ovvero l’oggetto smarrito da molto tempo, l’associazione ha inviato i fratelli Proietti in nostro soccorso, volontariamente mettendo a disposizione una intera mattinata di ricerche.

Si tratta infatti di una associazione senza fini di lucro e alla fine i fratelli Proietti non hanno voluto neanche le spese di benzina per raggiungere il luogo dello smarrimento. La spilla non è stata ritrovata, ma in compenso è tornata alla luce moltissima immondizia, che diligentemente Marco e Alessio hanno raccolto in una busta per smaltire correttamente i rifiuti.

Risulta davvero incredibile la quantità di linguette di lattine, carta stagnola, chiodi o pezzi di ferro che sono stati trovati nel campo dove i due volontari hanno “spazzolato”, trattandosi tra le altre cose di un pascolo in una località che dovrebbe essere estranea all’inquinamento.

La passione per il metal detector ha fatto si che potesse costituirsi questa associazione di persone volenterose, al servizio del prossimo, che osservando un codice deontologico del cercatore evitano attentamente di scavare in zone archeologiche o dove sia vietato, ricoprono ogni buca per evitare che qualcuno si faccia male e ripuliscono boschi e campi dall’immondizia.

I detectoristi di SOS, hanno anche un gruppo di discussione su Facebook, che chiarisce la propria attività nelle informazioni: “Il servizio offerto dal gruppo “SOS METAL” si sostanzia ESCLUSIVAMENTE nel mettere in contatto coloro che abbiano smarrito tali oggetti metallici (es. Chiavi, anelli, occhiali, orologi, etc), con detectoristi che, presenti su tutto il territorio nazionale, esercitando tale hobby, abbiano dato la loro disponibilità ai fini del rinvenimento. La ricerca, quindi, verrà effettuata da un hobbista con il proprio metal detector, che si recherà sul luogo del riferito smarrimento unitamente all’interessato, il quale, naturalmente, dovrà accompagnarlo. Le bonifiche da residuati bellici, va fatta da persone con autorizzazione del Genio Civile e appositi brevetti,pertanto non ci riguarda. La ricerca, laddove si tratti di luoghi privati, potrà essere effettuata solo previa autorizzazione espressa da parte del proprietario, e solo in siti consentiti, privi di vincoli, sempre nel rispetto delle leggi vigenti. La ricerca, quindi, fermo restando quanto sopra, potrà essere effettuata in campi, orti, giardini, boschi, terreni e, in taluni casi, anche all’interno di muri o pavimenti di vecchi edifici; e ciò, anche nel caso in cui gli oggetti abbiano ridottissime dimensioni o siano stati smarriti da molto tempo. In luoghi pubblici, invece, la ricerca potrà essere effettuata SEMPRE in zone consentite, senza vincolo alcuno e nel rispetto della legge. Il gruppo offre solo la possibilità di creare un “ponte” e/o contatto tra il richiedente ed il detectorista hobbista. Detto servizio, lo si rimarca, è COMPLETAMENTE GRATUITO. Tuttavia, ove il tragitto per raggiungere il luogo dello smarrimento si riveli oneroso, sarà cura tra richiedente ed operatore provvedere a trovare soluzione e accordi,sia per il buon esito che negativo sulla ricerca. Il gruppo si propone, inoltre, di creare una rete di hobbisti/detectoristi che si renda disponibile ad eseguire anche bonifiche di terreni, sia pubblici sia privati, da oggetti e materiali ferrosi (sempre in luoghi consentiti e nel rispetto delle leggi vigenti). In tali ipotesi il soggetto richiedente potrà rivestire anche natura di ente pubblico e/o ente a tanto autorizzato (comitati, associazioni di volontariato, etc).”

Presidente dell’associazione Luciano Diletti, qui ritratto in una foto, dove proprio in questi giorni ha recuperato una fede smarrita in acqua da un giovane sposo (salvato dalle ire della moglie).

Le ricerche con il metal detector sono possibili infatti anche in acqua fino a una certa profondità, o altrimenti con veri e propri apparecchi subacquei che regalano enormi soddisfazioni ai cercatori.

Dunque è davvero bello sapere che esistono ancora persone che credono e perseguono un’etica, quando magari scorrendo molti altri gruppi su Facebook ci si accorge di post e foto, di rinvenimenti archeologici, che mai vedranno la teca di un museo e giaceranno per sempre nei cassetti di un cercatore.

Capita anche di trovare addirittura delle armi, che magari dopo tanto tempo sono inutilizzabili e potrebbero finire in casa di un collezionista, invece no. Basta scorrere i post del gruppo per imbattersi nelle foto dei ritrovamenti e delle autorità avvisate che procedono al sequestro.

Oppure vi sono delle collaborazioni con enti preposti alla tutela ambientale, come quella con Legambiente per spazzolare e ripulire le rive del lago di Lecco.

Un modus operandi lodevole, da cui dovrebbero prendere esempio anche altri gruppi ed associazioni, finalizzando un unico scopo: quello di allontanare i pregiudizi sui cercatori, che purtroppo vengono a volte definiti tombaroli o guardati con diffidenza dalle autorità, quando invece a spingerli è una sola grande passione.

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