L’asteroide Didymos minaccia la Terra. Primo test di difesa planetaria nel 2024

Nella nostra galassia viaggiano più di venti mila asteroidi. Gli astronomi ne monitorano senza sosta circa due migliaia perché considerati i più pericolosi. Il rischio di collisione con la Terra non è inevitabile e calcolare la probabilità di impatto dei corpi celesti con il nostro pianeta è una questione di matematica. Ma come ci potremmo difendere se un potenziale asteroide entrasse in rotta di collisione con la Terra? Gli scienziati ci sapranno rispondere tra quattro anni.

L’asteroide binario Didymos

Tra il 2022 e il 2024 l’asteroide Didymos si avvicinerà minacciosamente alla Terra. Il nome scelto non è casuale. Il termine didymos deriva dal greco e significa “gemelli”. L’oggetto infatti è composto da due corpi rocciosi: Didymos A, dal diametro di 780 m, e Didymos B o “moonlet” (= “piccola luna”) di 160 m, che ruota attorno al primo. Quest’ultimo sfiorerà l’orbita terrestre nel 2022; il secondo nel 2024, anno in cui è previsto il compimento della missione Dart della NASA.

La missione Dart della NASA

Dart (Double Asteroid Redirection Test) è la sonda che verrà lanciata nel 2024 contro il sistema binario asteroidale Didymos. L’obiettivo consiste nella deflessione, ovvero deviare l’asteroide dall’orbita terrestre mediante impatto cinetico. Dart non è altro che una navicella grande quanto un frigorifero, alimentato da un sistema di propulsione solare-elettrica. Essa andrà ad impattare Didymos B a 21.000 km orari. L’impatto farà variare la velocità e il periodo orbitale della piccola luna attorno al corpo principale, prevenendone la collisione con il nostro pianeta. Il lancio è previsto nel luglio 2021 dalla base Vandenberg in California. Dopo più di un anno di crociera il veicolo spaziale intercetterà Didymos nel settembre 2022 a soli 11 milioni di chilometri di distanza dalla Terra.

LICIACube, orgoglio italiano

Dart sarà affiancato da LiciaCube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids). Il minisatellite (o “smallsat”), così chiamato perchè ha le dimensioni di una scatola di scarpe, svolgerà l’oneroso compito di assistere all’impatto da vicino per documentarne gli effetti come la formazione del cratere e l’evoluzione dei detriti generati dalla collisione, materiale di notevole importanza per conoscere la struttura interna degli asteroidi. Il Cubesat batte bandiera italiana. Il progetto è in fase di elaborazione presso l’azienda torinese Argotec, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e un team di ricercatori dell’istituto Nazionale di Astrofisica, del Politecnico di Milano e dell’Università di Bologna.

Dart e LiciaCube: la prima sperimentazione nello Spazio

Ad oggi gli esperimenti sulla deflessione sono stati effettuati esclusivamente tramite simulazioni virtuali. “Dart rappresenterebbe la prima missione della Nasa per provare a colpire un asteroide, deviare la traiettoria e difendersi così da un potenziale impatto con la Terra”, ha dichiarato Lindley Johnson, funzionario della Nasa a Washington. Il piano di azione è passato recentemente dalla fase concettuale a quella di progettazione, ma solo dopo il crash test sul campo gli scienziati sapranno riferirci se le tecnologie attuali siano idonee o meno a modificare il percorso degli asteroidi. Non essendosi sinora presentati oggetti minacciosi quanto Didymos, il compito del minisatellite sarà fondamentale per testare l’efficacia della missione. Inoltre, vista la partecipazione dell’Italia nella duplice missione della Nasa, il successo sarà grande motivo di orgoglio. Il ruolo da protagonista giocato dal nostro Paese conferirà a quest’ultimo il primato nello sviluppo di strategie di difesa nel settore della sicurezza planetaria.

Articoli correlati:

– Come difendersi dalle radiazioni su Luna e Marte:

https://www.prometeomagazine.it/2020/07/14/difendersi-dalle-radiazioni-su-luna-e-marte/

-Gli Emirati Arabi alla conquista dello Spazio:

https://www.prometeomagazine.it/2020/07/15/gli-emirati-arabi-alla-conquista-dello-spazio/

Condividi