Quota Mille, il sogno diventa realtà

Nel 1969 Georg Farhbach, banchiere di Stoccarda, appassionato di montagna, iniziò a sognare una maniera alternativa per favorire l’avvicinamento culturale, oltre che più prettamente geografico tra i popoli d’Europa. Fondò la Federazione Europea Escursionismo (ERA – European Ramblers Association), volta a recuperare gli antichi tratturi montani che attraversavano il Vecchio Continente, segnalarne i percorsi con un’apposita segnaletica e promuoverne la salvaguardia. Per poter ricevere dalla Federazione l’appellativo ufficiale di E-path, un sentiero doveva attraversare almeno tre Stati. Il percorso che attraversa il territorio di Piglio, localmente conosciuto come “Quota Mille”, è stato inglobato al sentiero Europa 1 (o E1), il più lungo e antico della rete sentieristica di Farhbach. L’E1 attraversa ben sei Nazioni per una lunghezza totale di circa 6 000 km. Da Capo Nord in Norvegia, passando per un tratto della Svezia, si immette in Danimarca, dove si interrompe parzialmente per poi riprendere da Flensburg in Germania fino in Italia. Qui da Porto Ceresio sul Lago di Garda scende verso Castelluccio di Norcia in Umbria per terminare a Capo Passero in Sicilia.

Flora e Fauna del sentiero E1

Il tratto ciociaro è caratterizzato da un dislivello che oscilla tra gli 800 e i 1 000 metri sul livello del mare. Unisce la città di Piglio ad ovest con Serrone e ad est con Acuto, snodandosi sui tre monti protagonisti: lo Scalambra, l’Adavito e il Pilarocca. Il panorama che si staglia dinanzi agli occhi dell’escursionista è unico nella sua varietà. Aree in cui visibile è l’intervento antropico si alternano a zone aspre e selvagge, praterie di graminacee e di giuncacee, a boschi di abeti, faggi, querce, e castagni, dove animali e piante sopravvivono indisturbati nel proprio habitat naturale. Man mano che si addentra nel sentiero il rambler sarà avvolto da un silenzio totale, a tratti accompagnato dal caratteristico sottofondo musicale: il canto di pettirossi e scriccioli, il richiamo del cuculo e dell’upupa, il ticchettio del picchio verde. Tra i rapaci non è raro notare il volo del gheppio, della poiana, del falco pellegrino, dello sparviero e, sulle pendici più inaccessibili, perfino l’aquila reale. Osservati da timidi scoiattoli dal manto nero, da ruminanti pecore e mucche incuriosite, da volpi furtive e lupi guardinghi, i visitatori più fortunati potrebbero imbattersi in numerosi altri esemplari di mammiferi quali talpe, ricci, ghiri e istrici. Le piante autoctone vantano un’ampia gamma di frutti dai sapori autentici, quali more, lamponi e fragoline di bosco.

Sentiero Europa 1 (O E1) dalla mappa di Georg Farhbach

Il panorama mozzafiato

Da Quota Mille si può ammirare in lontananza qualche scorcio del suggestivo borgo di Piglio, incorniciata dai rami degli abeti bianchi e, quasi all’orizzonte, il profilo degli innumerevoli paesini, sparsi come coriandoli sulla vallata sottostante. Nelle giornate più limpide dai punti più alti dei monti si riesce perfino a vedere il mare.

Quota Mille, luogo di attrazione e amore

In tempi più recenti, si è assistito ad una frequente interruzione della fruibilità del sentiero Europa 1. Le copiose nevicate dell’ultimo decennio e la forte pressione dei venti, in aggiunta alla mano a volte deturpante dell’uomo, hanno causato la caduta degli alberi e lo smottamento del terreno, bloccando temporaneamente il passaggio del tratto montano. Malgrado ciò, non mancano le sporadiche iniziative di appassionati di montagna locali e di associazioni varie, volte al ripristino e alla salvaguardia del primo sentiero d’Europa, suscitando la curiosità di escursionisti provenienti da realtà urbane limitrofe o da Paesi esteri, che quivi giungono ad assaporare attimi di quiete e di relax. Chissà se il signor Farhbach sarà fiero per la cura che gli abitanti locali riservano ancora oggi alla loro amata Quota Mille, dopo ben cinquanta anni da quando il suo sogno ebbe inizio.

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