L’Inferniglio di Jenne, alla scoperta della “bocca del diavolo”

Una grotta che nasconde ancora molti misteri

Tutto nasce dal toponimo di Jenne, identificato secondo alcuni in Gheenna, ovvero “Inferno”, ma forse il nomignolo affibbiato a questa cavità naturale, che si trova proprio sotto il paese montano, potrebbe essere dato in relazione al “ghigno malefico” della sua apertura di ingresso, posta orizzontalmente e alla sua misteriosa e complessa diramazione.

La grotta, di origine carsica, non è mai stata completamente esplorata, nonostante siano stati percorsi almeno 2500 m.t.  all’interno della montagna, seguendo il corso di un fiume sotterraneo, che dovrebbe drenare le acque della zona di Campo dell’Osso, Monte Livata e Fondi di Jenne, oltre alla presenza di una sorgente propria perenne, classificata tra le più importanti del Lazio; l’acqua pura e cristallina, si fa strada tra stalattiti, stalagmiti e concrezioni calcaree, formando in alcuni casi enormi piscine.

All’interno dell’Inferniglio, sono state scoperte due nuove specie di coleotteri cavernicoli, ovvero degli invertebrati, che hanno adattato la propria morfologia in funzione dell’habitat e che possono vivere a lungo senza nutrirsi.

Visite ed esplorazioni

In passato ci sono state alcune spedizioni, di cui la più importante quella condotta da alcuni speleo sub francesi, che hanno esplorato quattro sifoni immersi, ma si sono dovuti fermare di fronte alla spaventosa rete di cunicoli, che si diramano per decine e decine di km; un’impresa di esplorazione totale, non impossibile, ma sicuramente difficilissima e pericolosa.

Vi è la possibilità attualmente di esplorare la parte di grotta non allagata, affidandosi ad associazioni accreditate sul territorio in ambito speleologico, nei mesi estivi, poiché in inverno, la portata d’acqua è tale da non permettere visite in sicurezza.

Per una escursione più in profondità, bisogna essere muniti di muta, per guadare le piscine, la cui temperatura è decisamente bassa anche nel mese più caldo dell’estate.

Nei pressi della grotta, scorre l’Aniene ed è possibile ammirare una bellissima mola del XI° secolo, costruita dai monaci benedettini, inoltre si possono ammirare la Sorgente del Cardellino e le Cascatelle delle Tartare.

Condividi