Fiuggi: Il trenino scomparso

Ogni vero fiuggino o frequentatore della città termale, se lo ricorda, il trenino panoramico, che da Roma, in 5 ore, raggiungeva Frosinone, toccando numerosi paesi, tra cui appunto Fiuggi Terme; una linea che è stata soppressa ormai dagli anni ’80 con il dispiacere di turisti e residenti.

La Ferrovia venne costruita tra il 1916 e il 1917, con una lunghezza di 137 km, diramazioni verso i centri distaccati,  in pieno sviluppo della città, che da Anticoli prendeva il nome di Fiuggi, partiva da Roma, da Piazza dei Cinquecento, concludendo la tratta a Frosinone, toccando i paesi di San Cesareo, Frascati,Colonna, Zagarolo, Palestrina, Genazzano,Cave, Olevano Romano, Paliano, Serrone,La Forma, Piglio, Acuto, Fiuggi,Trivigliano Guarcino, Vico nel Lazio ed Alatri, offrendo un servizio utilissimo soprattutto per chi intendeva recarsi alle acque termali.

Purtroppo i problemi iniziarono durante la Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni tratti vennero bombardati e nel 1950, quando inspiegabilmente, il terminale di Piazza dei Cinquecento, venne spostato di 70 metri, arretrando alla Stazione Ferrovie Laziali, causando disagi ai pendolari, che erano isolati da qualsiasi altro mezzo pubblico.

La ferrovia venne così declassata e sembrerebbe che fino agli anni ’80, la manutenzione sia stata scarsa ed insufficiente,  senza ammodernamenti, deteriorandosi, venendo dimenticata persino dalla compagnia che la gestiva, che avrebbe addirittura fatto concorrenza alla stessa ferrovia, con due autolinee private; d’altronde, con la corsa di massa alla motorizzazione, era considerata obsoleta, una tratta che impiegava 3 ore e mezza per arrivare a Fiuggi, quando con l’automobile da Roma si impiegava circa la metà del tempo, i treni erano rimasti fermi al 1915, con sedili di legno duri e scomodi, viaggiando a una media di 25/30 kmh.

A causa della vetustità sia della linea, che delle motrici, si verificarono anche molti incidenti, a partire dagli anni ’70 in particolar modo, come lo scontro tra motrice ed autocarro il 9 marzo 1970 al passaggio a livello di Acuto, nello stesso anno, il 4 dicembre una frana che interessò la tratta di Piglio-Acuto, un fulmine nel 1971 che colpì e distrusse la motrice, altri scontri con autoveicoli tra il 1972 e il 1979, che fecero interdire il transito del treno, nella città di Cave e sollevarono molte proteste trai i residenti di altre città, come per esempio l’Ente Fiuggi, che nell’ottobre ’79, chiese al comune di sospendere la tratta nel territorio anticolano.

Questi incidenti, accadevano soprattutto, a causa di attraversamenti abusivi, che venivano aperti dai residenti, esasperati dalle lunghe attese ai caselli ferroviari, inoltre, il treno era ormai assalito da “portoghesi”, che non pagavano il biglietto, i vagoni stracolmi di persone, gli incassi ridotti all’osso e i continui smottamenti, decretarono la fine della ferrovia tra il 1984 ed il 1984.

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