La “sistina” del Medioevo si trova ad Anagni

Alla scoperta della cripta di San Magno

La meravigliosa Cattedrale di Anagni, che domina la città dal punto più alto, nasconde un vero e proprio tesoro, ospitato sotto le sue fondamenta e nell’adiacente museo diocesano;  il percorso si snoda a ritroso nel tempo ed ha inizio dalla Biblioteca, che custodisce libri antichissimi e dalla Sala del Capitolo che conserva un pavimento decorato da mosaici e delle affrescature.

Si prosegue verso la Nuova Sagrestia dove sono esposti calici preziosi, mitre vescovili e delle reliquie, tra cui anche la maschera funebre di Santa Oliva; si giunge alla sala dell’Antico Tesoro che ospita una collezione di paramenti bonifaciani finemente tessuti ed una vetrinetta con dei cofanetti d’avorio di sublime fattura.

Ma la vera sorpresa, che lascia a bocca aperta si cela ai piani interrati, dove si trova l’Oratorio dedicato a San Thomas Becket, martire assassinato da quattro cavalieri di Re Enrico il Giovane, dentro la Cattedrale di Canterbury; il mitreo è decorato da pitture di fine XII°/inizio XIII° secolo, purtroppo in parte rovinate dall’umidità, tra cui la rappresentazione dell’assassinio dell’Arcivescovo.

In perfetto stato di conservazione invece, le pitture nell’adiacente cripta di San Magno, rinominata la “Sistina medievale”, costruita assieme alla Cattedrale tra il 1072 e il 1104 dal vescovo Pietro di Salerno, con la funzione di proteggere le reliquie dei Santi.

L’ambiente si presenta con tre navate trasversali rispetto alla Cattedrale e tre absidi, sorretta da dodici colonne, sopra le quali si affacciano ventuno volte splendidamente decorate, così come tutte le pareti, che raccontano la storia della Salvezza dell’uomo, dalla creazione fino alla fine dei tempi.

Purtroppo non si sa con esattezza chi abbia prodotto le pitture, ma sono state individuate tre diverse scuole anagnine, chiamate Primo Maestro di Anagni o Maestro di Traslazione, Secondo Maestro di Anagni o Maestro Ornatista e Terzo Maestro di Anagni.

Notevole e non da meno anche il pavimento della cripta, composto da piastrelle marmoree colorate, che intrecciano disegni geometrici, sposandosi con i colori delle pitture.

Il percorso museale si conclude al lapidario, che custodisce alcuni cippi di marmo, delle votive, ma soprattutto una splendida collezione di marmi con decorazioni cosmatesche ed i plutei appartenuti all’antica Cattedrale del IX secolo.

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