Escursione a Mora Crispi, la grotta dei briganti

Non molti la conoscono, la grotta di Mora Crispi è stata “riscoperta” qualche anno fa, da un gruppo di volontari che hanno riaperto il sentiero dopo almeno 40 anni in cui essa è stata perduta nell’oblio di matasse di rovi e fitto sottobosco.

Eppure questa grotta, ha offerto rifugio dall’alba dei tempi a uomini ed animali, anche grazie ad una conca naturale nella parte esterna dove si raccoglie l’acqua piovana, attirando così al suo interno cinghiali e cervidi di cui è facile riconoscere le impronte sul terreno sabbioso prevalentemente ferroso.

Le leggende orali tramandano che vi si rifugiasse il brigante Chiavone dopo le sue incursioni contro le truppe del neo costituito Regno d’Italia, ma una cosa è certa, essa offrì ospitalità ai pastori ed ai contadini che in passato avevano adibito le colline e le montagne all’agricoltura come testimoniano i numerosi muretti a secco e il ritrovamento di pezzi di attrezzi agricoli antichi.

Anche gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale la usarono come riparo dai bombardamenti  americani o per sfuggire alle rabbiose rappresaglie dei tedeschi, poi finita la guerra, finita l’epoca dell’agricoltura intensiva la Mora Crispi venne dimenticata.

Raggiungerla non è semplice ma nemmeno impossibile, anche grazie ai volontari che hanno segnato il percorso da seguire; si parte dal sentiero sterrato che si trova appena sotto la Villa Romana di Traiano sulla via Sublacense, alla fine dei pratoni.

La strada sterrata carrabile va proseguita per circa 3 km oltrepassando un fontanile fin quando a sinistra non si aprono dei prati con una pozza carsica piena d’acqua, quindi imboccare a sinistra salendo la collina cercando i segnali lasciati con la bomboletta spray; dopo lo scollina mento si risale attraverso una faggeta fino ad arrivare ad un’aia panoramica da cui si scorgono i pratoni e il maneggio, si prosegue quindi sulla destra lungo un sentiero tra gli alberi che ad un certo punto sembra terminare, salvo che bisogna scendere con cautela inoltrandosi nella vegetazione fitta per circa 100 mt.

Cercate di seguire sempre i segnali tenendo la destra, attraversate un boschetto di rovi tra cui dovrebbe essere sempre aperto il sentiero e stavolta scendete lungo il pendio costeggiando la collina, dopo circa 60 minuti di cammino dal punto di partenza vi troverete davanti a una scala in pietra naturale e avrete trovato la grotta!

Rilassatevi, godetevi il silenzio irreale che il luogo offre prima di ripartire e se sarete fortunati riuscirete anche a scorgere il paese di Jenne abbarbicato sul versante opposto della valle sottostante.